PORDENONE - C'è chi dice che siano inutili. Sul loro funzionamento (o non funzionamento) sono state scritte pagine e pagine, e anche i telegiornali satirici hanno preso di mira quegli strani oggetti arancioni che da qualche anno sono comparsi a bordo strada un po' in tutta Italia. Ma i dati in possesso delle forze dell'ordine dimostrano che a volte anche l'effetto deterrenza ha il suo perché. E allora via, anche a Pordenone, all'acquisto delle colonnine VelOk.
LA DECISIONEI dissuasori, che nulla hanno a che fare con un vero autovelox fisso oppure con un dosso rallentatore, saranno con ogni probabilità 12, e serviranno a spaventare gli automobilisti. E pazienza se c'è già chi sa che all'interno delle scatole arancioni non ci sarà alcun dispositivo tecnologico in grado di rilevare davvero la velocità di percorrenza delle auto. Si chiama effetto deterrenza, e tanto basta. E poi non è nemmeno vero che i VelOk sono sempre vuoti. Li possono riempire, ovviamente senza allertare nessuno, gli agenti della polizia locale. È sufficiente che poi si piazzino a breve distanza dalla colonnina e in una posizione visibile. Da quel momento anche i VelOk diventano a tutti gli effetti degli autovelox, ed è lì che iniziano i dolori. Le colonnine arancioni sono già state installate un anno fa a Cordenons, e i dati in possesso della polizia locale del più grande comune dell'Hinterland dimostrano il successo dell'iniziativa: a Cordenons si corre di meno e si frena di più.
LA MAPPAEcco dove dovrebbero essere installati i VelOk pordenonesi chiesti a gran voce dalla polizia locale. La lista dei luoghi è ancora provvisoria e non è stata confermata ufficialmente. Ma spulciandola ci si accorge di come le colonnine dovrebbero comparire proprio in corrispondenza dei punti caldi della viabilità cittadina. Si parte proprio dal cuore del centro storico, con il centralissimo viale Martelli. Limite di velocità basso e più controlli, così scatterà la tolleranza zero nel salotto buono di Pordenone. I VelOk arriveranno anche in via Mestre, e la stessa sorte toccherà alla lunga e trafficata via Montereale. E ancora via Dogana, viale Treviso, via Revedole, via Maestra Vecchia al confine con il comune di Cordenons, via Nuova di Corva, via Roveredo, via San Daniele, via Vallenoncello e via Villanova. È una mappa provvisoria, come detto, ma non ci si sposterà di molto da questo progetto. La scelta dei luoghi è stata dettata da un mix, formato dalle lamentele dei residenti e dai dati in possesso della polizia locale. Si torna quindi al punto di partenza, cioè alle strade lungo le quali si corre di più. Sono anche le più pericolose. La Pontebbana è esclusa dal progetto dei VelOk, ma attende ben altri interventi per tornare a respirare e per non comparire solo sulle pagine della cronaca nera.
Ultimo aggiornamento: 15 Luglio, 12:25
© RIPRODUZIONE RISERVATA LA DECISIONEI dissuasori, che nulla hanno a che fare con un vero autovelox fisso oppure con un dosso rallentatore, saranno con ogni probabilità 12, e serviranno a spaventare gli automobilisti. E pazienza se c'è già chi sa che all'interno delle scatole arancioni non ci sarà alcun dispositivo tecnologico in grado di rilevare davvero la velocità di percorrenza delle auto. Si chiama effetto deterrenza, e tanto basta. E poi non è nemmeno vero che i VelOk sono sempre vuoti. Li possono riempire, ovviamente senza allertare nessuno, gli agenti della polizia locale. È sufficiente che poi si piazzino a breve distanza dalla colonnina e in una posizione visibile. Da quel momento anche i VelOk diventano a tutti gli effetti degli autovelox, ed è lì che iniziano i dolori. Le colonnine arancioni sono già state installate un anno fa a Cordenons, e i dati in possesso della polizia locale del più grande comune dell'Hinterland dimostrano il successo dell'iniziativa: a Cordenons si corre di meno e si frena di più.
LA MAPPAEcco dove dovrebbero essere installati i VelOk pordenonesi chiesti a gran voce dalla polizia locale. La lista dei luoghi è ancora provvisoria e non è stata confermata ufficialmente. Ma spulciandola ci si accorge di come le colonnine dovrebbero comparire proprio in corrispondenza dei punti caldi della viabilità cittadina. Si parte proprio dal cuore del centro storico, con il centralissimo viale Martelli. Limite di velocità basso e più controlli, così scatterà la tolleranza zero nel salotto buono di Pordenone. I VelOk arriveranno anche in via Mestre, e la stessa sorte toccherà alla lunga e trafficata via Montereale. E ancora via Dogana, viale Treviso, via Revedole, via Maestra Vecchia al confine con il comune di Cordenons, via Nuova di Corva, via Roveredo, via San Daniele, via Vallenoncello e via Villanova. È una mappa provvisoria, come detto, ma non ci si sposterà di molto da questo progetto. La scelta dei luoghi è stata dettata da un mix, formato dalle lamentele dei residenti e dai dati in possesso della polizia locale. Si torna quindi al punto di partenza, cioè alle strade lungo le quali si corre di più. Sono anche le più pericolose. La Pontebbana è esclusa dal progetto dei VelOk, ma attende ben altri interventi per tornare a respirare e per non comparire solo sulle pagine della cronaca nera.
