«Puoi vivere di rendita»: così è finita nella rete ​del trader

Giovedì 13 Settembre 2018 di Susanna Salvador
«Puoi vivere di rendita»: così è finita nella rete del trader
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Il suo compagno aveva perso il lavoro, inoltre da lì a poco non avrebbe più avuto a disposizione i soldi che riceveva da un contratto di locazione. Insomma, stava vivendo un momento difficile nel luglio 2016 e per questo aveva bisogno di rimpinguare le sue scarse finanze. Ma ha scelto una strada che poi si è rivelata irta di buche e tranelli ed è caduta nella rete di Fabio Gaiatto, il promotore finanziario di Portogruaro, arrestato martedì mattina dalla Guardia di finanza di Venezia nell'ambito di un'operazione coordinata dalla Procura di Pordenone che ha portato ai domiciliari altre quattro persone, compresa la moglie del trader. Le accuse mosse nei loro confronti vanno dall'associazione a delinquere alla truffa aggravata, dall'abusivismo finanziario all'autoriciclaggio. La donna, che risiede nella zona a cavallo tra Veneto Orientale e Pordenonese, ha deciso di parlare con un'amica della  necessità di avere maggiori disponibilità finanziarie e nel contempo si è lamentata per lo scarso rendimento dei suoi investimenti in prodotti postali. Ed è a quel punto che, con toni entusiastici, l'amica le ha riferito di avere in corso degli investimenti con una società finanziaria con sede a Londra, operante in Slovenia e Croazia. Le ha spiegato che tramite investimenti Forex garantiva profitti, a cadenza anche mensile, di gran lunga superiori rispetto alla rendita media di un capitale investito nel mercato finanziario italiano. Un rendimento talmente buono da consentirle di vivere più che bene solo con le rendite sul capitale investito. E le ha fatto il nome della Venice investiment group.

L'INCONTRO
Qualche mese dopo, in un locale di Cordignano (Tv) l'amica le ha fatto conoscere una sorta di intermediario conoscente di Fabio Gaiatto, quest'ultimo responsabile della società Venice investiment group. E il 15 novembre in un locale di Fossalta di Portogruaro la purliliese ha incontrato Gaiatto ed è stata convinta da tutti i presenti della bontà degli investimenti. Di ritorno dall'incontro, l'amica le ha riferito che, oltre ai finanziamenti contrattuali, aveva investito del denaro contante che le avrebbe dato una rendita maggiore. Il 13 dicembre del 2016 ha sottoscritto il contratto, facendo un bonifico di 10mila euro; nel marzo 2017 ha ricevuto il primo accredito dei frutti del suo investimento tramite bonifico bancario sul suo conto corrente, e così per alcuni mesi. A quel punto ha deciso di tentare anche la strada dell'investimento in contanti, dalle rendite strabilianti. I soldi venivano affidati a Gaiatto e avrebbero fruttato il 10% mendile mediante operazioni di traiding gestite dallo stesso quarantottenne.

IL PRIMO SEGNALE
Ad agosto 2017 si è accorta, però, che non era stato accreditato nulla sul suo conto, e a quel punto ha cominciato a telefonare e a rassicurarla è stata la stessa persona che le aveva presentato Gaiatto. Così nell'ottobre dello stesso anno ha consegnato 10mila euro in contanti all'intermediario con la promessa che sarebbero finiti nelle mani di Gaiatto per il nuovo e fruttifero investimento. Ed è a quel punto che è iniziata l'odissea, uguale a quella delle centinaia di truffati. Telefonate, messaggi whatsup, minacce di recarsi alla Guardia di finanza non sono serviti a nulla. Io non aspetto più. Ho fatto un prestito credendo in questa persona, adesso voglio i miei soldi. E come risposta ha ricevuto la foto della distinta di un bonifico effettuato da Gaiatto. Ma si trattava di un falso e da quel giorno in poi non è più riuscita a contattare l'intermediario o Gaiatto e si è rivolta all'avvocato Giovanni Melideo per sporgere una querela nei confronti di Gaiatto. 
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