Traffico di Yaba, la "droga di Hitler": da Roma in Friuli passando per Mestre

Venerdì 20 Luglio 2018 di Paola Treppo
Traffico di Yaba, la "droga di Hitler": da Roma in Friuli passando per Mestre
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MONFALCONE (Gorizia) - Una vasta operazione antidroga è stata portata a termine ieri  dalla polizia di Monfalcone. Le indagini, avviate nell’agosto 2017, vertevano su un traffico di pastiglie di metanfetamine, conosciute gergalmente come yaba. La loro diffusione era stata riscontrata nella città dei cantieri tra numerosi giovani bengalesi. Questo tipo di droga, infatti, proviene ed è prodotta proprio nell’area geografica che comprende Bangladesh, Myanmar e Thailandia, dove è ampiamente diffusa.

La Procura della Repubblica di Gorizia ha indagato a vario titolo una decina di cittadini originari del Bangladesh, residenti a Monfalcone, Roma e Venezia; il Tribunale di Gorizia ha emesso tre misure restrittive a carico delle persone coinvolte che vanno a sommarsi a quelle applicate alle persone arrestate in flagranza di reato. Nel corso di numerose perquisizioni, fatte lo scorso 13 luglio a Monfalcone, Venezia e Roma sono state sequestrate oltre 400 pastiglie di yaba, circa 100 grammi di marijuana e numerose dosi di hashish.

La droga di Hitler
Stupefacente di bassissimo prezzo, acquistato dai “grossisti” per due o tre euro a pastiglia e rivenduto a dieci, quindici euro, e di elevatissima pericolosità, debilita in maniera significativa gli assuntori, sia sul piano fisico che su quello mentale creando subito dipendenza e attacchi di violenza incontrollabile. Durante la seconda guerra mondiale veniva fornita in maniera massiccia ai soldati del Terzo Reich per di renderli insensibili alla fatica; non a caso è conosciuta come La droga di Hitler.

Il primo sequestro
L'indagine è iniziata con l’individuazione di un appartamento nel centro di Monfalcone, “piazza” dove proliferava una fiorente attività di spaccio di droga gestita da alcuni cittadini stranieri. A seguito di una perquisizione sono state sequestrare oltre 300 pastiglie di yaba che, al dettaglio, avrebbero reso agli spacciatori diverse migliaia di euro; è seguita un’articolata attività investigativa, con appostamenti, pedinamenti e intercettazioni, condotta dagli agenti del Commissariato e della Squadra mobile isontina, per individuare la provenienza dello stupefacente e a stroncare la rete di spaccio.

Il primo arresto
Nell'ottobre 2017 è stato intercettato un uomo residente in città, cittadino bengalese, che cercava di portare a Monfalcone un centinaio di pastiglie di yaba, acquistate a Mestre da un connazionale; l’uomo è stato fermato nella stazione ferroviaria e arrestato. Era coinvolto in prima persona nell’episodio che aveva portato al consistente sequestro di agosto; in quell’occasione la droga era giunta a Monfalcone direttamente da Roma ed è proprio nella capitale che si trova il maggior centro di spaccio di yaba in Italia.

Da Roma in Friuli 
La polizia ha poi individuato sia il principale spacciatore, residente nella capitale, sia i corrieri che aveva portato la droga in Friuli Venezia Giulia da Roma e da Mestre; è emerso che già in passato erano giunti in città carichi di pastiglie di yaba provenienti da Roma e Mestre e sono state identificate delle persone residenti perlopiù nel mandamento monfalconese coinvolte a vario titolo nel traffico illecito.

La collaborazione di Fincantieri
Grazie alla capillare attività di controllo e contrasto sono stati individuati e indagati alcuni bengalesi dediti allo spaccio di cannabinoidi. Molte delle persone coinvolte, residenti a Monfalcone, sono impiegati presso lo stabilimento Fincantieri il cui servizio di vigilanza ha fornito agli inquirenti una costante, precisa e preziosa collaborazione, permettendo l’individuazione di alcuni degli stranieri implicati nelle indagini.
Ultimo aggiornamento: 21 Luglio, 12:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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