PORDENONE - Da una parte chi dice che si è superata la linea rossa; dall’altra chi ammette di non avere a disposizione pattuglie serali ma allo stesso tempo ringrazia le forze dell’ordine non dipendenti dal Comune e annuncia - non è la prima volta - l’arrivo degli educatori di strada. Fa rumore la protesta di una residente di via Mazzini, che in un lungo sfogo ha ammesso di «avere paura ad uscire di casa» per le cattive compagnie che ormai da tempo frequentano il quartiere.
Il confronto
Sul tema interviene, e lo fa anche in modo duro, il consigliere del Partito democratico, Francesco Saitta. «La paura dei cittadini nell’uscire di casa e passeggiare nel proprio quartiere è il punto a cui non si sarebbe mai dovuti arrivare - tuona -.
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La replica
Pronto anche l’intervento dell’assessore alla Sicurezza, Elena Ceolin: «È dalla primavera che durante il giorno, c’è una pattuglia della polizia municipale nella zona. Da poco si sono aggiunti gli steward urbani, messi in campo dall’amministrazione per sostenere il lavoro della polizia locale nel controllo del territorio e per star accanto e rassicurare la cittadinanza. Certo il Comune non ha pattuglie notturne, perciò l’amministrazione è grata a chi garantisce ordine e sicurezza durante la notte; un ringraziamento particolare va senz’altro al prefetto Domenico Lione che coordina costantemente le forze dell’ordine.
Poiché pare che gli schiamazzi arrivino da gruppi di giovani, l’assessorato alla polizia locale si sta coordinando con quello alle politiche giovanili, guidato dal vicesindaco Alberto Parigi, per mettere in rete anche gli Educatori di strada. Una risorsa in più per cercare concretamente soluzioni a fenomeni comunque contenuti, di disturbo della quiete e inciviltà».
La residente aveva puntato il dito soprattutto sull’area del parco Querini, dove si segnalano ormai da diverso tempo bottiglie rotte, schiamazzi e liti (quando non risse) tra giovani durante la notte.