PORDENONE - L'aumento di stranieri in città, legato alla rotta balcanica, ha indotto il Comando della polizia locale ad aumentare i controlli proprio per cercare di identificare quelli che sono arrivati da poco in città. Se è vero, infatti, come tra l'altro ricordava la Caritas che in città c'era un gruppo al massimo di una decina di persone che cercava di sopravvivere dormendo all'aperto e cercando da mangiare proprio dalla Caritas, ora le persone che si trovano in qusta condizione sono più di una quarantina.
Da qui la necessità di capire chi sono i nuovi arrivati per rendersi conto se ci possono essere o meno rischi di trovare persone già segnalate che magari possano aver compiuto reati da altre parti. Da quanto si è capito, si tratterebbe, in ogni casi, di migranti che sono in attesa di presentare i documenti o che li hanno già presentati.
Intanto proseguono le spallate sulla questione dell'hotspot. «Identificando la montagna come luogo perfetto per la localizzazione di un hotspot per migranti, il consigliere Novelli di fatto esplicita la sua visione nei confronti di oltre il 40% del territorio della regione: una landa desolata abitata da poche anime (meglio se vaganti in un collegio elettorale non suo) sulla quale poter "scaricare" un problema, senza arrecare disturbi e turbamenti alle "magnifiche sorti" di altre parti della regione».