PORDENONE - Ha lasciato strascichi di rabbia e proteste, come prevedibile, il blitz della polizia locale all’alba di sabato, durante il quale sono state fatte sgomberare le persone accampate nei parchi Galvani e San Valentino e requisite le coperte che fungevano da giaciglio. Un episodio sul quale interviene senza lesinare accuse dai toni duri Sebastiano Badin, segretario regionale di Sinistra italiana, che definisce quanto accaduto in città, con «la polizia locale che toglie le coperte ai migranti è l’ennesimo atto di razzismo istituzionale contro chi è costretto a dormire all’aperto dal sistema fallimentare fatto di hotspot, cpr e repressione. Il governo Meloni e i suoi galoppini locali sono incapaci di gestire l’accoglienza - prosegue Badin -, sono contrari all’ accoglienza diffusa e persistono nell’idea di hotspot e cpr per creare situazioni esplosive. Costringono le persone a dormire all’aperto per poi togliere loro le coperte, come accadeva nell’Alabama degli anni Cinquanta».
Dal canto suo la consigliera regionale di Alleanza Verdi Sinistra, Serena Pellegrino, sottolinea che «a Pordenone come a Trieste, Gorizia e Udine prevale il non governo del fenomeno, la disumanità e l’incapacità di dare un’accoglienza dignitosa a persone disperate dettate da scelte securitarie piuttosto che di integrazione diffusa.
IL SIT-IN
Intanto oggi alle 11, davanti alla prefettura, si terrà un sit-in «contro l’inadeguatezza e l’inettitudine del Goverdo e della Regione nella gestione degli arrivi e dell’accoglienza dei migranti», organizzato dall’Associazione immigrati di Pordenone, Rete solidale Pordenone e Rete Dasi Fvg.