​Cane azzannato da un lupo, cresce la paura nell'avianese

Venerdì 18 Agosto 2023 di Enrico Padovan
Cane azzannato da un lupo, cresce la paura nell'avianese

AVIANO (PORDENONE) - Nessuna traccia di Mimì, il cane azzannato e portato via sabato scorso da un lupo a Beorchia.

Le ricerche si sono ormai interrotte, anche se amici della proprietaria hanno intenzione di tornare nel fine settimana a cercare qualche traccia dei due animali. La vicenda ha destato grande preoccupazione ad Aviano, che ha da sempre una grande vocazione zootecnica: in una realtà del genere, la presenza di un predatore a pochi passi dalle aziende e stalle di privati non può che essere vista con timore per i capi custoditi. È lo stesso timore che hanno i proprietari di animali domestici che usano i sentieri della pedemontana per qualche semplice escursione: molti raggiungono la zona in auto provenendo anche da Pordenone.


SICUREZZA
In attesa di cercare di ottenere dei riscontri ulteriori - della vicenda si stanno occupando i Forestali di Polcenigo e il Centro per il recupero dell'avifauna di Fontanafredda - dal Comune sono corsi ai ripari mettendo a disposizione nel portale del municipio una serie di pubblicazioni che dovrebbero consentire ai cittadini di uscire di casa con maggiore prudenza. Nel giro di poche settimane, infatti, si tratta del terzo caso di avvistamento o aggressione: gli altri due si erano verificati in Piancavallo e alla Bornass. Quello di Beorchia è il più preoccupante perché il lupo ha vinto la propria ritrosia e si è sistemato alle porte della località. Tra le note rivolte alla popolazione e redatte dalla Regione, si ricorda che il lupo vive in branchi che mediamente sono costituiti da 4-6 individui. Il branco occupa in forma esclusiva un territorio piuttosto ampio, mediamente di 250 chilometri quadrati, difendendolo attivamente da altri lupi solitari o branchi. I giovani che decidono di abbandonare il branco alla ricerca di nuovi territori e partner possono compiere movimenti dispersivi di varie centinaia di chilometri.


LA SITUAZIONE
Nel corso degli ultimi anni la popolazione di lupo è in forte incremento numerico e territoriale e sta completando la ricolonizzazione dell'Arco Alpino. È comparso in regione stabilmente dal 2013, nel 2018 si è formato il primo branco nell'Alta Pianura Pordenonese, nel 2019 è stato registrato il secondo evento riproduttivo. Sebbene sia difficile ottenere una stima precisa, nel 2019 (ultimo censimento disponibile) si riteneva che potessero essere presenti circa 10-15 esemplari, prevalentemente distribuiti nell'area centro-occidentale della regione. Per il lupo l'uomo non rappresenta una preda: esistono pochissimi casi documentati di aggressione all'uomo nel passato e in condizioni sociali, economiche ed ecologiche completamente differenti, riconducibili probabilmente a soggetti affetti da rabbia. Il lupo in genere rifugge lo stretto contatto con l'uomo, è molto elusivo, e lo percepisce come un potenziale pericolo. Analogamente ad altri animali selvatici può tuttavia vivere anche in contesti antropizzati. La presenza della specie in prossimità di insediamenti umani non costituisce quindi di per sé il segnale di situazioni problematiche o rischiose per l'uomo.

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