Giro d'Italia, le irresistibili volate del friulano Milan. Il papà Flavio: «Le tre vittorie del nostro Jonathan? Cuore e recupero»

I genitori di Milan: "All'inizio era un po' basso di statura, in due anni ha raggiunto il metro e novanta. Il suo idolo è Pantani"

Martedì 21 Maggio 2024 di Paolo Cautero
Jonathan Milan

Meno male che c'è "lui". Altrimenti l'edizione numero 107 del Giro d'Italia sarebbe morta subito, priva di interesse di classifica, annichilita dallo strapotere dello sloveno Tadej Pogacar: oggi indiscusso nuovo cannibale del ciclismo mondiale. Per "lui" s'intende Jonathan Milan, ventitreenne friulano dallo sprint che sta diventando irresistibile, capace di fargli infilare continue vittorie di tappa. Sta entusiasmando il pubblico con le sue spettacolari accelerazioni in prossimità del traguardo. E a Buja, suo paese di origine, grondano entusiasmo.
In primo luogo quelli di famiglia: il carismatico nonno Eligio, mamma Elena, il papà Flavio. I quali si devono comunque sdoppiare in affetto perché sulla bici va dimostrandosi un promettente talento anche il fratello minore Matteo, di tre anni più giovane di Jonathan e attualmente inserito nella categoria Under 23 e anch'egli ormai protagonista sulla ribalta internazionale.
Bella famiglia i Milan di Buja.

Ad attirare per primo l'attenzione è stato, fra gli anni Ottanta-Novanta, Flavio riuscito a battersi, sia pure per una sola stagione, fra i professionisti. I suoi due ragazzi nati dal matrimonio con la compaesana Elena Pezzetta (che era apprezzata maestra d'asilo) celebrato nel 1996, prima di scoprire il ciclismo si erano cimentati in vario modo con altre discipline sportive: dal tennis al nuoto, allo sci.


PEDALATE INIZIALI

Le pedalate iniziali le hanno date correndo quasi per gioco con una neonata società del loro paese: la Jam's Bike che si dedicava alla specialità della mountain bike. Poi la crescita, con le gare su strada e la scalata nelle varie categorie federali. Entrambi ci sapevano fare, anche se Jonathan, essendo un po' più anziano, ha fatto naturalmente valere i diritti d'età e si è affermato prima, diventando professionista tre anni fa. Ricorda papà Flavio: «E pensare che all'inizio che era piuttosto piccolo di statura, tanto che aveva eletto come personale modello Marco Pantani. Però, nel giro di un paio d'anni, è cresciuto di venti centimetri sino a raggiungere l'attuale metro e novanta di statura. Ma il suo idolo è rimasto "il Pirata"». E aggiunge: «Doti da velocista le ha sempre avute. In squadra ha iniziato a gareggiare tardi. Ora dispone di un buon recupero fisico e mentale, una caratteristica molto utile nelle corse a tappe. Nelle prove in linea, invece, sta al momento avvertendo una maggiore difficoltà». Ma crescerà. Ne è certa anche mamma Elena, la quale risulta presenza importante se non fondamentale di "casa Milan". Che racconta così i suoi ragazzi: «Jonathan è più espansivo, Matteo invece maggiormente riflessivo. Entrambi conservano gran cuore e forte legame con la famiglia».
Nonno Eligio può essere molto orgoglioso. Come tutta la famiglia si gode le soddisfazioni dei due nipoti anche che, alemno per il momento, quelle maggiori le sta offrendo l'esuberante potenza di Jonathan. Ma nell'ambiente ciclistico tutti pronosticano che presto si aggiungeranno quelle di Matteo. «Quando mi trovavo incinta di Jonathan confessa mamma Elena ero sicura fosse maschio, anche se non avevo mai fatto esami specifici. Sul secondo non mi sono azzardata in pronostici, ma avere un altro maschio mi ha riempita di gioia».

 

Ultimo aggiornamento: 12:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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