PORDENONE - Disse di essere gravemente ammalata e in difficoltà economiche. Lui, un anziano di Aviano che all'epoca aveva 82 anni, l'aiutò senza rendersi conto che in realtà la donna lo stava raggirando. Clara Miotto, 41enne di Pordenone, in pochi mesi prelevò da conto della vittima 82mila euro. Non per cure o medicinali. Ma per pagamenti a favore di gioiellerie, negozi di abbigliamento e calzature. A cui si aggiungono svariati prelievi fatti con il bancomat.
IL CASO
Miotto, un passato di truffe ai danni di anziani, è difesa dall'avvocato Alessandro Magaraci. Ieri, mentre chiudeva il caso si Aviano, sempre nell'udienza del giudice Vortali sono sfilati i testimoni di un altro procedimento in cui è chiamata a rispondere di presunta estorsione e utilizzo indebito di carte di credito. Nel caso di Aviano la vittima, che aveva un deficit cognitivo, è stata raggirata mentre la donna era in detenzione domiciliare nell'abitazione di un'amica, senza la possibilità di allontanarsi se non due ore a settimana e previa comunicazione alla Questura. A indagare sulla vicenda erano stati i carabinieri della stazione di Aviano. L'ottantenne, una pensione da 1.295 euro al mese, aveva da parte 82mila euro. Nell'ottobre 2022 aveva convinto l'anziano a consegnarli il bancomat e a comunicarle il codice Pin. «Devo affrontare spese mediche - gli aveva detto - Poi restituisco tutto».
L'ESCAMOTAGE
Per rassicurarlo gli aveva fatto credere di aver disposto due bonifici per un totale di 65mila euro. Con la scusa di andare a Pordenone per verificare se le operazioni bancarie erano andate a buon fine, si era fatta consegnare il bancomat ed erano cominciati i prelievi abusivi. Erano stati usati sportelli Atm a Porcia, in via Mazzini a Pordenone e anche a Udine. Oltre a prelievi di un certo rilievo (mille euro), aveva disposto bonifici a suo favore di importi che potevano arrivare anche a 3.900/4.900 euro. Secondo la ricostruzione della Procura, con il bancomat dell'anziao aveva fatto anche shopping spendendo cifre che potevano andare dai 600 euro in profumeria fino ai mille euro in gioielleria. A far emergere la situazione è stata la stessa vittima, che quando si è accorto che la donna ospitata dalla vicina di casa gli aveva prosciugato il conto, è andato dai carabinieri di Aviano. «Credevo fosse una persona rispettabile», aveva detto ai militari dell'Arma che hanno raccolto la sua denuncia. Ogni volta che lui le dava il bancomat convinto che dovesse pagare visite specialistiche, lei poi glielo restituiva. Si è accorto di essere stato circuito soltanto quando la banca gli ha spedito l'estratto conto a casa.