Si conoscono in chat, botte e ricatti ​dopo il sesso: impiegato accusa

Giovedì 25 Ottobre 2018 di Cristina Antonutti
Si conoscono in chat, botte e ricatti dopo il sesso: impiegato accusa
5
PORDENONE - Si erano conosciuti su internet, chattando in un sito dedicato agli incontri omosessuali. Entrambi friulani, quasi coetanei, a distanza di cinque anni saranno costretti a confrontarsi davanti al Tribunale di Pordenone. Uno comparirà in qualità di imputato, l'altro in veste di persona offesa. Ieri un 63enne che vive nell'hinterland di Pordenone è stato rinviato a giudizio dal gup Eugenio Pergola su richiesta del pm Andrea Del Missier per tentata rapina, rapina, lesioni, estorsione, stalking e violazione di domicilio. Sarà difeso dall'avvocato Luca Donadon. La vittima, un impiegato di Pordenone, si è invece costituito parte civile con l'avvocato Laura Ferretti.

LE BOTTE La vicenda risale all'estate 2013. Il contatto tra i due avviene su internet. Si danno appuntamento una prima volta, poi si rivedono ancora, ma per l'impiegato la storia extraconiugale si trasforma ben presto in un incubo. Il partner occasionale pretende denaro. Anche con la violenza. Il 18 luglio prende a pugni e calci l'impiegato per sottrargli il borsello. La vittima si difende. Anche se viene colpita in testa e a un ginocchio, recupera il borsello, ma non riesce a salvare l'orologio della Longines che porta al polso. In pronto soccorso, dove si farà medicare, lo dimettono con una prognosi di 9 giorni, tanto ci vorrà perchè spariscano i lividi. Tentata rapina del borsello, rapina dell'orologio e lesioni sono i primi due capi di imputazione.

UNA PERSECUZIONE Non è finita, perchè tra luglio e ottobre l'impiegato continua a subire pressioni, ricatti e minacce da parte del 63enne conosciuto sul sito per soli uomini. L'imputato mette in atto quella che, secondo la Procura, si configura come un'estorsione: minaccia di divulgare fotografie a sfondo omosessuale che riguardano la vittima. Per evitare scandali, l'impiegato comincia a pagare. A più riprese consegna 700 euro, a cui si aggiungono ricariche telefoniche di 20/30 euro o pagamenti di bollette per lo stesso importo. Gli sembra di impazzire. L'ex partner gli telefona a qualsiasi ora facendo insospettire la moglie, va a trovarlo sul posto di lavoro e si presenta perfino a casa cominciando a suonare il campanello o a telefonare. La vittima va letteralmente in tilt. Lo stato d'ansia è tale che deve rivolgersi a un neurologo: 15 giorni di malattia e terapia a base di antidepressivi. E questa è l'imputazione di stalking.

L'INTRUSIONE In due occasioni, a luglio 2013, l'imputato è riuscito a entrare nell'abitazione dell'impiegato contro la volontà di quest'ultimo. Per questi episodi è chiamato a rispondere per violazione di domicilio. A febbraio comincia il processo.


    
Ultimo aggiornamento: 10:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci