Non si trova personale? Casa e affitto più basso per chi viene a lavorare in Friuli

Il progetto è agli esordi, si vorrebbe riqualificare edifici dismessi per ospitare i lavoratori che arrivano in regione

Domenica 12 Maggio 2024 di Loris Del Frate
Affitto

PORDENONE/UDINE - Si partirà con una sperimentazione, magari anche in tempi decisamente veloci per poi istituzionalizzare quella che potrebbe diventare una norma che senza dubbio aiuterà a trovare figure professionali, oggi carenti, disposte a venire a lavorare in Friuli Venezia Giulia. Perché? Perché potrebbero disporre, seppur temporaneamente, di una abitazione ad affitti calmierati, quindi più bassi rispetto al mercato privato, almeno per il tempo di trovare una nuova sistemazione abitativa.

Oppure potrebbero rimanerci sino a quando dovesse scadere il contratto a tempo per poi decidere cosa fare. Stiamo parlando di medici, infermieri, insegnanti, lavoratori delle poste, dell'industria, della logistica e anche del settore portuale.

Lavoratori che non si trovano

Dell'iniziativa ne ha parlato l'assessore Cristina Amirante nel corso dell'incontro fatto nei giorni scorsi con i rappresentanti dell'Ance nel quale si è discusso delle misure di programmazione strategica per lo sviluppo del sistema territoriale regionale in materia di infrastrutture e territorio. L'incontro si era tenuto a Pordenone. È la stessa Amirante a spiegare il progetto, semplice da un lato, ma molto importante dall'altro. «Sappiamo tutti - ha spiegato - che ci sono alcuni settori professionali che oggi non si trovano, penso ai medici, infermieri, ma anche ai lavoratori dell'industria e della logistica. L'obiettivo, quindi, è quello di riuscire ad intercettare queste figure professionali da fuori regione e farle venire in Friuli Venezia Giulia. Una delle possibilità concrete è quella di potergli offrire una abitazione, per la singola persona, oppure anche per l'intera famiglia nel caso in cui tutti si trasferissero nel nostro territorio. In questo senso la Regione, ovviamente con altre istituzioni e soggetti privati, ha degli strumenti che possono essere molto utili per raggiungere lo scopo, a cominciare da un fondo che è già attivo per l'edilizia sperimentale che potrebbe essere molto utile per un progetto pilota da far partire in tempi brevi per poi tarare gli aspetti legislativi».

Alloggi da sistemare ad affitto calmierato

Una parte dei fondi per aprire la strada potrebbero già essere stanziati nel documento economico di fine anno e così potrebbe anche essere approvata la norma necessaria per avviare il progetto. Nel merito i passaggi sono legati alla collaborazione di diversi enti istituzionali. «Intanto i Comuni - racconta ancora l'assessore regionale alle Infrastrutture, Cristina Amirante - che dovrebbero trovare sui loro territori immobili dismessi da riqualificare. Uno degli scopi, infatti, che sta alla base è anche quello di riportare a nuova stabili che sono abbandonati e che sono oramai vuoti e a rischio di deperire ulteriormente. Non c'è, invece, alcun interesse a consumare ulteriore suolo con edifici nuovi. Una volta che l'immobile è stato identificato si apre il confronto con i distretti industriali o con le aziende che hanno bisogno di spazi per far alloggiare i dipendenti che vengono a lavorare da fuori regione. Una partnership con la Regione che nel frattempo avrà già creato il capitolo con i fondi, consentirà, con soldi privati e contributi pubblici di recuperare gli alloggi dismessi e renderli abitabili. A quel punto una delle ipotesi al vaglio potrebbe essere quella di farli gestire dall'Ater che ha la capacità di farlo vista la gestione delle case di edilizia residenziale, ma ha anche mezzi e strumenti per le eventuali manutenzioni dell'alloggio in seguito. Discorso simile, anche se con partner diversi, per altre figure professionali a cominciare dal settore sanitario che è in sofferenza. Gli affitti - spiega ancora l'assessore - saranno ovviamente calmierati e tarati sul reddito del lavoratore».

Quali sono i tempi

Per poter avviare il progetto vero e proprio servirà la legge e il capitolo di spesa in bilancio, quindi se ne riparla il prossimo anno, ma l'assessore ha già le idee chiare. «Esiste già un fondo attivo per progetti di edilizia sperimentale e proprio con questo - conclude l'esponente della giunta di Massimiliano Fedriga - potremo lavorare su un progetto pilota da realizzare in tempi brevi che diventerebbe necessario poi per indirizzare la legge e potrebbe anche essere importante per capire se affidare la gestione all'Ater che sino ad ora non ci ha detto di no, oppure trovare altre strade». La strada in ogni caso sembra tracciata e questa iniziativa potrebbe contribuire a portare in regione lavoratori che allo stato mancano e che non sono facilmente reperibili. L'incentivo della casa è senza dubbio "pesante" e decisamente attrattivo.

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