Rogo in casa, una barista salva dalle fiamme una bambina di 3 anni

Sabato 19 Gennaio 2019 di Lorena Levorato
Aldo e Barbara Bonifaci
VIGONZA - Casa invasa dal fumo e dal fuoco: la vicina, con coraggio, mette in salvo una bambina di 3 anni. L’incendio si è sviluppato giovedì sera dal caminetto del soggiorno al primo piano di un’abitazione di Vigonza, in via IV Novembre. Forse a causa di un malfunzionamento della canna fumaria, o per via di una scintilla che può essere saltata dalla brace, nel giro di pochi secondi tutta la casa si è saturata di fumo, rendendo l’aria irrespirabile. «Mia moglie Barbara mi ha chiamato poco dopo le 18 per dirmi che di sopra stava andando tutto a fuoco – racconta Aldo Bonifacci, che abita al piano terra della casa ed è titolare de “Al Baretto” di via Padova a Busa -. La casa è divisa in  due unità: noi siamo al piano terra mentre di sopra c’è una famiglia moldava con una bambina piccola. Appena è arrivata a casa mia moglie ha visto il fumo nero uscire da tutte le finestre del primo piano e una donna, che poi ha saputo essere la zia della bambina della coppia, che andava su è giù per le scale esterne portando due bottiglie di acqua. “Ma dov’è la bambina?” ha chiesto subito mia moglie non vedendo la piccola, e la zia le ha detto che l’aveva messa al sicuro in camera con il cellulare».
 
Di fronte a quella risposta, la donna si è spaventata e non ci ha pensato su due volte: si è coperta il viso con una sciarpa, è salita di corsa al piano di sopra ed è arrivata alla camera dove c’era la bambina; l’ha presa in braccio e dopo averla coperta è scappata fuori dalla casa. «Avesse atteso pochi altri secondi sarebbe stato praticamente impossibile entrare in casa da quanto fumo c’era – racconta ancora Aldo -. Mia moglie è poi venuta al bar e ha portato la bambina che è rimasta qui insieme a noi e a mio figlio». 

A quel punto hanno avvisato il 115 perché in via IV Novembre non c’erano ancor ai vigili di fuoco. La zia aveva avvisato alcuni parenti di precipitarsi a casa loro. «In pochissimi secondi sono arrivate due autopompe e un’autoscala ma per riuscire ad entrare in casa hanno dovuto aspettare due ore, il fumo era molto spesso – dice ancora il titolare del bar –. Per cercare di far uscire il fumo i pompieri hanno fatto un buco sul tetto e poi hanno iniziato a bagnare con l’acqua». 
UN FORO SUL TETTO
«Il getto era così potente che l’acqua scendeva come una cascata dai gradini della scala esterna. Sul soffitto di casa nostra stamattina (ieri, ndr) abbiamo notato che ci sono chiazze umide per via di qualche infiltrazione dal pavimento di sopra - prosegue Aldo -. Io non ho visto l’abitazione, ma mia moglie mi ha riferito che all’interno si è annerito praticamente tutto, tanto che stamattina ho visto che hanno portato fuori diverso materiale e oggetti bruciati del tutto». L’alloggio è comunque agibile: in serata, prima di concludere l’intervento, i vigili del fuoco hanno eseguito dei test.

«A casa nostra i valori erano al di sotto del limite e quindi abbiamo potuto dormirci la notte – dice ancora l’uomo – mentre l’appartamento di sopra era saturo di anidride carbonica ed è stato sconsigliato alla famiglia di restare. Ci siamo offerti di ospitarli, ma ci hanno detto che si erano già organizzati con alcuni parenti. Tanta paura ma per fortuna alla fine tutto è andato per il meglio: ci sono dei danni, ma nessuno si è ferito».
Lorena Levorato
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Ultimo aggiornamento: 08:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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