PADOVA - «La chiusura del parcheggio di piazza Insurrezione? Sole se vengono realizzati 700-800 posti auto alla Prandina o in altre aree a ridosso del centro storico». La mozione annunciata da Coalizione civica, che chiederà la chiusura della principale area di sosta a servizio del centro storico, proprio non convince i commercianti padovani. Il primo ad andare all'attacco è stato ieri il presidente dell'Associazione commercianti del centro (Acc), Massimiliano Pellizzari, seguito a stretto giro dal presidente di Ascom Padova, Patrizio Bertin.
Le perplessità
«Chiedere la chiusura di piazza Insurrezione senza dare un'alternativa rispetto all'offerta di sosta a servizio del centro non ha alcun senso - ha premesso Pellizzari - Quello che potrebbe accadere lo abbiamo sperimentato nei giorni immediatamente precedenti al Capodanno, quando la piazza è rimasta chiusa per l'allestimento del palco per il concerto di Max Gazzè. Il pomeriggio del 31 dicembre moltissimi negozi hanno chiuso perché in centro non c'era nessuno. Il 30 molte attività hanno abbassato le saracinesche in anticipo perché di clienti se ne sono visti pochissimi. È a questo che vogliamo arrivare?».
«Non siamo pregiudizialmente contrari all'eliminazione dell'area di sosta in piazza Insurrezione - ha detto ancora il vertice di Acc - Quest'operazione però deve essere affiancata da due interventi. Il primo è la realizzazione di 700-800 posti auto alla Prandina e il secondo è l'estensione dell'area pedonale anche alla seconda parte di via San Fermo. Chiudere alle auto piazza Insurrezione e basta avrebbe un unico effetto: la progressiva chiusura di decine e decine di attività commerciali». Sulla stessa lunghezza d'onda anche Bertin. «Se si vuole chiudere il principale parcheggio a servizio del centro - ha scandito - è assolutamente necessario creare nuovi parcheggi a ridosso del cuore della città. Di sicuro non sono sufficienti quelli attualmente messi a disposizione dal park Porte Contarine».
«Purtroppo certe proposte arrivano da chi sottovaluta il fatto che il centro deve essere accessibile anche per chi arriva dai quartieri e da fuori città - ha rincarato la dose il presidente Ascom - Continuare a insistere sull'utilizzo del trasporto pubblico quando questo, ad oggi, è tutt'altro che efficiente, sembra veramente paradossale».
I costi
Oltre a non piacere affatto ai commercianti, la mozione che sarà presentata in consiglio comunale dalle consigliere arancioni Marta Nalin e Chiara Gallani rischia di dover fare i conti anche con l'inesorabilità dei numeri. L'operazione, infatti, potrebbe avere ripercussioni molto pesanti sui conti di Aps Holding. Il parcheggio di piazza Insurrezione rappresenta infatti il 18% degli introiti totali della divisione parcheggi della società. Calcolando che nel 2021 le aree di sosta gestite dalla holding guidata da Giuseppe Farina hanno incassato 6.558.487 euro, la richiesta messa in campo da Coalizione potrebbe costare più di 1,1 milioni l'anno.