Bagnoli. «Nonne venete» il fenomeno social nato dalla fantasia di Francesco Baruto: «Vinco con la spontaneità»

Giovedì 2 Maggio 2024 di Nicola Benvenuti
Francesco Baruto

BAGNOLI (PADOVA) - Oltre 260mila followers su TikTok, poco meno di 80mila seguaci su Instagram e 45mila contatti su Facebook, ma anche tanti teatri del Veneto pieni: sono questi i numeri che totalizza da ormai tre anni Nonna Marisa, l'emblema della nonna veneta rappresentata da Francesco Baruto, in arte Barutz.

Brevi video rigorosamente parlati in dialetto veneto che oltre a raccogliere molte visualizzazioni, condivisioni e like fanno divertire sia grandi che piccoli. Scene di vita quotidiana, con il confronto tra le diverse generazioni e tra la nonna italiana e quella tipicamente veneta. Un gioco basato sui modi, le caratteristiche e le particolarità che caratterizzano la figura della nonna veneta, in cui intere generazioni si riconoscono e riconoscono le proprie radici.

Quale è la chiave di questo successo?
«Tanta spontaneità e semplicità».

Quando è nata Nonna Marisa?
«Marisa è nata dopo una recita delle elementari dove la maestra di italiano aveva avuto l'idea, siccome parlavo in dialetto anche all'asilo, di fare la rivisitazione di Cappuccetto Rosso. E a chi toccava fare la nonna? A me, ovviamente. Ecco, questa nonna si chiamava proprio Marisa. Poi devo dire che sono stato simpaticamente etichettato dai miei amici ancora più come "nonna", in quanto sono una persona molto legata ai valori tradizionali. Anche le mie priorità e ciò che mi passa per la testa sono i classici pensieri di una nonna».

Ad esempio?
«Nelle nonne è tipica la fretta di andare a casa "per fare i mestieri", cioè lavare, cucire, cucinare, stirare, richiamare all'ordine i nipoti. Proprio come Nonna Marisa fa con Filippo, con il quale c'è un rapporto affettuoso e conflittuale al tempo stesso».

Come è sbarcata sui social Nonna Marisa?
«L'intuizione mi è venuta durante il Covid. Il negozio di Conselve dove lavoro era chiuso a causa della pandemia e allora per passare il tempo ho pensato ai primi brevi video, poi la cosa è proseguita e continua, prendendo spunto dalle parole dialettali che percepisco parlando con le vicine di casa, con i parenti e gli amici».

Quali sono le caratteristiche vincenti del format "Nonne venete"?
«Direi la spontaneità. Infatti se avessi un copione non riuscirei a fare questa parte. Quello che devo dire parte proprio nel momento in cui parte il video e sono convinto che il fatto di essere spontaneo e non costruito, senza un copione troppo definito, sia la chiave vincente. Anche perché alla fine dietro Nonna Marisa e gli altri personaggi che mi supportano c'è la vita quotidiana di molti di noi. Gran parte dei padovani e dei veneti, anche di diverse generazioni, si riconoscono nelle sue, abitudini, fatiche e nei suoi momenti lieti».

Quale è il set dove vengono realizzati i video?
«Sono principalmente girati nella cucina di casa, a Bagnoli, dove vivo da qualche tempo. Lì dove ci si immagina la tipica nonna. Sono fatti al momento, quando torno a casa da lavoro: essendo brevi filmati non preparati e non particolarmente studiati, solitamente chi ho vicino entra nel video. A volte mia zia, altre volte la mia vicina di casa, o anche degli amici: rendo partecipe chiunque e volentieri».

A chi si rivolge "Nonne venete"?
«Direi che può definirsi una proposta di divertimento che non ha età. Infatti il riscontro che h dal pubblico è molto ampio: ovviamente tanti nonni e tante nonne, ma anche bambini e ragazzi. Penso che tutto ciò sia dovuto a ciò che dico e come lo dico, che va oltre l'età di chi ascolta o mi segue sui social».

Nonna Marisa nelle sue espressioni, da buona nonna padovana, si rivolge spesso al Padreterno, chiedendogli la forza di sopportare le esuberanze e le intemperanze del nipote Filippo. Ma come si pone sul tema della fede Francesco Baruto?
«Diciamo che con il Signore ho un buon rapporto, non ho mai fatto mistero di frequentare il Fioretto mariano nel mese di maggio per esempio».

Teatro pieni in tutto il Veneto, followers che aumentano: il successo può dare alla testa?
«Svolgo la mia vita normalmente, vado a lavorare al centro commerciale di Conselve al negozio di articoli per la casa Kasanova: sono infatti commesso, professione intrapresa dopo aver frequentato il corso triennale di addetto alle vendite dell'Enaip di Conselve, la scuola professionale. Sempre di più sono i clienti che si fermano a farmi qualche domanda sul personaggio di Nonna Marisa: in fondo il personaggio dell'arzilla anziana si sposa bene con l'attività lavorativa che svolgo ormai da qualche anno».

E cosa c'è nel futuro di Baruz e di "Nonne venete"?
«Su questo tema posso dire che vivo alla giornata: credo che Nonna Marisa continuerà a intrattenere il pubblico ancora per un bel po', ma sono anche consapevole del fatto che come è iniziata improvvisamente, un giorno questa belle esperienza potrà finire. Io spero che avvenga il più tardi possibile, perché appunto è un divertimento oltre che per chi mi guarda, prima di tutto per me».

Ultimo aggiornamento: 3 Maggio, 10:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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