Don Lotto portato via dal covid-19: l'arciprete del duomo aveva compiuto 91 anni

Domenica 28 Febbraio 2021 di Maria Elena Pattaro
Don Pietro Lotto, l'appassionato restauratore e arciprete del duomo di Santa Maria Assunta, è morto a 91 anni, vittima del covid-19

MONTAGNANA - Il Covid-19 pianta un’altra croce tra le fila del clero padovano, lasciando nello sconforto la comunità di Montagnana. La notte scorsa (giovedì 26) è mancato don Pietro Lotto: aveva 91 anni e per trenta è stato arciprete del duomo di Santa Maria Assunta, gioiello artistico di cui ha curato il restauro. Ma oltre a risistemare la chiesa di mattoni, don Pietro si è dedicato con amore anche a quella “delle persone”, con un’attenzione particolare agli anziani, ai malati e a chi è solo. Anche adesso, pur essendo in pensione da ormai quindici anni, continuava a svolgere un servizio importante, come penitenziere del duomo e cappellano della casa di riposo. Il sacerdote si è spento all’ospedale di Schiavonia, dove era stato trasferito da poco. Il contagio da Covid risale a un paio di settimane fa, quando il religioso era stato ricoverato all’ospedale di Rovigo per l’intervento a un piede. Positivo al tampone, era stato poi trasferito all’hospice di Montagnana ma l’aggravarsi delle complicazioni legate al virus ne ha reso necessario l’ingresso a Schiavonia. «Era sempre disponibile. Dove c’era bisogno, lui c’era», lo ricorda don Lucio Monetti, attuale arciprete.
Originario di Salboro, don Lotto, viene ordinato sacerdote nel 1952 e subito inviato come prefetto in seminario minore per diventare poi vicerettore del collegio Barbarigo. Nel 1967 impugna le redini del collegio vescovile di Este (pro rettore prima e rettore poi) fino alla chiusura dell’istituto, nel 1975. L’anno successivo riceve l’incarico di parroco e arciprete di Montagnana. Appena arrivato nella cittadina della Bassa padovana si trova il duomo ferito dal terremoto del Friuli e deve provvedere al restauro e consolidamento dell’edificio. Poi è la volta del cantiere in occasione del 500° anniversario dalla fondazione del Duomo (1502-2002). Del resto, la cura dell’edificio e del suo patrimonio artistico rappresenta per don Pietro un impegno costante. Nel 2006 rinuncia alla parrocchia ma non al desiderio di rimanere nella città murata. Talmente forte è il legame che lo lega alla comunità. Viene nominato quindi penitenziere del duomo e cappellano della casa di riposo.
Oggi l’intera comunità ne piange la scomparsa. «Don Pietro ha guidato la nostra comunità con impegno, amore e autentico spirito di servizio – afferma la sindaca Loredana Borghesan, esprimendo cordoglio a nome dell’intera città murata –.

Non si è mai risparmiato, dimostrando premura soprattutto per gli anziani. Una persona gentile ed empatica che amava dialogare». Portando nel cuore la “sua” Montagnana. «Continua a proteggerla dal Paradiso!», è la richiesta della comunità. Le esequie verranno celebrate martedì alle 15.30 nel duomo che don Pietro tanto amava. 

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