Da presidente del Senato (ed è stata la prima donna a ricoprire la seconda carica dello Stato) a ministro delle Riforme. Sarà Maria Elisabetta Alberti Casellati a occuparsi nel Governo di Giorgia Meloni del presidenzialismo e cioè della riforma che dovrebbe portare all'elezione diretta del presidente della Repubblica. Non, invece, dell'autonomia differenziata, in capo al ministero agli Affari regionali e Autonomie assegnato al leghista Roberto Calderoli.
Ho accolto con orgoglio ed emozione l’incarico di Ministro per le Riforme Istituzionali. Grazie al Presidente Mattarella, al premier @GiorgiaMeloni e a @berlusconi per la fiducia. L’amore per il tricolore e la fedeltà alla Costituzione saranno la mia guida, il mio riferimento🇮🇹. pic.twitter.com/S43A7Vn47h
— Maria Elisabetta Alberti Casellati (@Pres_Casellati) October 21, 2022
Maria Elisabetta detta Bettina è nata per caso a Rovigo.
LE BATTAGLIE
Come sottosegretario alla Giustizia, nel bel mezzo del caso Ruby, ha sempre preso le difese del leader azzurro, fino alla partecipazione alla manifestazione contro i giudici davanti al Tribunale di Milano. Nel 2005 come sottosegretario al dicastero della Salute, guidato allora da Girolamo Sirchia, è al centro delle polemiche per aver assunto come capo della segreteria al ministero la figlia Ludovica. Nel settembre 2014 viene eletta dal Parlamento come componente laica del Consiglio superiore della magistratura e per questo rassegna le dimissioni da senatore. Principalmente si è occupata di giustizia. Significative le battaglie a sostegno della famiglia, in particolare contro la legge Cirinnà, che regolamenta le unioni civili. Da sempre condanna la violenza femminile. In passato si è dichiarata favorevole alla castrazione chimica per gli stupratori.
«La politica mi piace e spero di continuare», aveva detto ai tempi dell'esordio con Berlusconi. Vicina di studio legale del concittadino Niccolò Ghedini (poi senatore forzista e fedelissimo di Arcore, scomparso di recente), Casellati ha avuto come suo mentore Giancarlo Galan, l'ex Doge travolto dallo scandalo Mose. Lo scorso gennaio, durante le votazioni per eleggere il presidente della Repubblica, viene indicata come candidata dal centrodestra, ma al quinto scrutinio non raggiunge il quorum e si sfila dalla corsa. Nel pieno delle trattative per la formazione del governo Meloni, viene indicata da Berlusconi alla Giustizia. La premier incaricata le assegna le Riforme.