Padova. Rivive il chiosco di Gigi Rossi: diventerà una bacheca del Bo

Martedì 23 Aprile 2024 di Marco Miazzo
Rivive il chiosco di Gigi Rossi: diventerà una bacheca del Bo

PADOVA - Fino a dieci anni fa, passando per piazza Capitaniato, da un chiosco si poteva ascoltare musica lirica. Era il chiosco di Luigi “Gigi” Rossi, che riparava occhiali e penne stilografiche a buon prezzo. Una vera e propria istituzione per oltre sessant’anni. Dal 2016 il chiosco è chiuso, ma a breve il Bo gli darà nuova vita. Presto sarà infatti sostituito con una struttura identica ma nuova e diventerà una bacheca aperta alla cittadinanza, dove verranno messe in mostra le più recenti ricerche dei Dipartimenti universitari che vivono nella piazza.

IL RICORDO CHE VIVE

Ma per i padovani quello rimarrà sempre il chiosco del signor Rossi.

Dopo quasi settant’anni di attività, otto anni fa Luigi a 91 anni decise di andare in pensione. Morì qualche mese dopo lasciando un grande vuoto in città: per tutti era una sorta di architetto degli occhiali, capace di ridare vita a montature e lenti di tutte le fogge. Quando mancò, a dicembre 2016, qualche affezionato cliente attaccò sulla serranda un bigliettino: «Grazie per averci fatto vedere il modo in modo migliore». Luigi era lo specchio di una piazza Capitaniato d'altri tempi: quando “soto el scavessà" (dove si vendevano gli scampoli, ndr) pullulavano gli artigiani. Dal suo chiosco cantava i canti lirici “Ave Maria” e “Panis Angelicus”, i suoi cavalli di battaglia, nel mentre gli universitari si affollavano per farsi riparare penne e occhiali, spesso per pochi euro. Da quando Gigi decise di calarle per sempre, le serrande del chiosco sono rimaste chiuse. Ma a breve il Bo restituirà alla città questo piccolo spazio carico di ricordi.

IL PROGETTO

Lo terrà aperto per vent’anni grazie a un accordo con Palazzo Moroni, cui appartiene. Il progetto porta la firma del Dipartimento Fisppa. «Quando bazzicavo in piazza da studente ricordo il chiosco aperto, siamo contenti di poterlo restituire alla comunità – afferma il direttore del Fisppa, Egidio Robusto –. Il mio Dipartimento, con quello di Beni culturali e Ingegneria, ha presentato un progetto di riqualificazione del chiosco per trasformarlo in una vetrina delle attività scientifica che svolgiamo ogni giorno. Sarà un punto d’incontro per la popolazione dove si farà divulgazione scientifica. Vogliamo che resti sempre aperto per poter interloquire con la cittadinanza che vorrà informarsi sulle attività di ricerca dei nostri Dipartimenti». Saranno stanziati 60mila euro per sostituire il chiosco, oggi arrugginito e in pessime condizioni, con una struttura identica. Il Comune darà un contributo di 20mila euro per le spese di utenza, dato che aiuterà a riqualificare la piazza. Ecco che un piccolo angolo di Padova sarà restituito alla collettività.
Esprime soddisfazione la figlia di Gigi, Francesca Rossi, che gestisce il negozio di ottica in via Dante, a pochi passi dalla piazza. «Il mio sogno è che il chiosco torni a essere utilizzato da qualche artigiano, ma anche solo vederlo aperto sarà una soddisfazione. Per tutti i padovani rimane il chiosco di Gigi».

Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 12:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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