Cellulare alla guida: fioccano mille multe. Il nemico numero uno è WhatsApp

Lunedì 22 Ottobre 2018 di Gabriele Pipia
Cellulare alla guida: fioccano mille multe. Il nemico numero uno è WhatsApp
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PADOVA - «Nella migliore delle ipotesi si rallenta la circolazione, nella peggiore si possono provocare gravi incidenti». Automobilisti con il cellulare al volante: è la polizia locale di Padova a suonare ancora una volta l'allarme, perché il fenomeno è dilagante e le multe stanno aumentando di pari passo. «Sempre più macchine sono dotate di apparecchio bluetooth - spiega il comandante Lorenzo Fontolan -. Il problema, quindi, non è più il telefono all'orecchio. I pericoli ora arrivano soprattutto dall'uso di WhatsApp». Quell'abitudine ad essere costantemente in contatto con amici, famigliari e colleghi scambiandosi messaggi, video e foto. Sempre, in qualunque momento, anche mentre si guida. Concentrarsi contemporaneamente sul telefono e sulla strada è impossibile, ed ecco quindi le conseguenze: rallentamenti, tamponamenti, uscite di strada.  I numeri parlano chiaro e dicono che nel 2017 gli agenti della polizia locale hanno inflitto in tutta la città la bellezza di 1.093 multe per l'uso del telefonino alla guida. Mediamente quasi tre contravvenzioni al giorno. Nei primi nove mesi del 2018 ne sono state fatte addirittura  976 di cui ben 134 solamente a settembre: il trend è quindi in crescita e i vigili stanno ulteriormente aumentando i controlli.
SERVIZI MIRATI«La maggior parte di queste multe viene fatta dalle pattuglie dei motociclisti - spiega il capo dei vigili padovani -. Gli agenti si occupano spesso del controllo dinamico delle strade e dalla loro sella possono notare al meglio chi sta utilizzando il cellulare. Ovviamente un'infrazione del genere viene contestata immediatamente sul posto e solo quando c'è la certezza al cento per cento. Potremmo effettuare anche dei controlli con personale in borghese ma per ora se ne stanno occupando solo agenti riconoscibili. Le nostre statistiche, in ogni caso, dimostrano che i casi sono sempre più frequenti».
LA SOMMA DA PAGARELa contravvenzione per chi viene pizzicato con il cellulare alla guida è di 171 euro e, se viene pagata entro 5 giorni, viene ridotta a 112 euro. Il Codice della Strada prevede anche la decurtazione di ben cinque punti sulla patente. 
Ma quali sono le zone della città dove scattano più multe di questo genere? «Nelle circonvallazioni - risponde Fontolan -, dove c'è una lenta progressione di marcia. Pensiamo per esempio alle strade vicino all'ospedale e in zona Stanga. Anche in centro storico e negli altri centri abitati notiamo un frequente utilizzo del telefonino alla guida, che provoca delle distrazioni enormi». 
Ai vigili capita spesso di fronte macchine che procedano con un'andatura irregolare oppure addirittura che fanno zig-zag. «Ci chiediamo se il conducente sta bene - racconta Fontolan, con amarezza - e invece poi notiamo che semplicemente sta guidando con il telefono in mano». 
IL PARERE«Il problema è molto serio e spesso i rischi di questi comportamenti vengono sottovalutati». A confermarlo è Arturo Lorenzoni, vicesindaco di Padova e assessore con delega proprio alla mobilità, che conosce molto bene i dati della polizia locale: «Le statistiche sugli incidenti degli ultimi anni - evidenzia - dimostrano l'importante incidenza di questi fattori. Bisogna assolutamente continuare a lavorare per cambiare la cultura degli automobilisti perché i vari usi del cellulare possono costare molto ma molto caro». 
Il problema, però, secondo Lorenzoni non riguarda solamente chi guida un'auto. «Basta girare per la città per notare continuamente pedoni e ciclisti con la testa bassa sul cellulare - osserva -. Anche in questi casi tutto ciò può essere molto pericoloso, soprattutto nei punti in cui sono attraversamenti». 
Ma cosa può fare un'amministrazione comunale per contrastare questa cattiva pratica? «Per noi quello della sicurezza è un tema prioritario e quindi sosteniamo la politica della polizia locale - risponde il vicesindaco -. Ben vengano i controlli a tappeto, sperando che siano utili. Voglio anche ringraziare l'Aci perché sta facendo un'importante lavoro di sensibilizzazione. Bisogna insistere in questa direzione». 
Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 10:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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