Appello del sindaco: «Pagano, ma non trovano casa per la pelle nera»

Martedì 20 Novembre 2018
Sabrina Doni, sindaco di Rubano

RUBANO - È il colore della pelle a non agevolare la ricerca di una nuova casa per una famiglia di nigeriani, sotto sfratto sì, ma non per morosità. Gli sforzi compiuti fino ad ora dal Comune non hanno portato a nulla, neppure il fatto che l'emergenza abitativa non abbia niente a che fare con affitti non pagati ha reso la cosa più semplice. Il capofamiglia ha un lavoro regolare con il quale paga la casa e mantiene moglie e quattro figli. Ma neppure questo ha garantito una veloce soluzione: prima di Natale papà, mamma e i 4 bambini dai 10 anni ai 4 mesi d'età dovranno lasciare l'appartamento dove vivono, con tutte le complicazioni che ne seguono per i  piccoli, soprattutto per i due che frequentano la scuola. Il sindaco Sabrina Doni si gioca l'ultima carta appellandosi direttamente ai suoi concittadini e alla loro sensibilità. È a loro che chiede pubblicamente una mano: «Astenersi perditempo e razzisti» aggiunge il primo cittadino senza tanti giri di parole. «Non sono mai arrivata a farvi un appello, ma ora vi chiedo una mano» esordisce Doni, rivolgendosi ai cittadini. 

«Mi sono giocata tutte le mie carte - continua la sindaca - abbiamo già chiesto aiuto al mondo del volontariato e delle comunità parrocchiali da cui spesso arrivano ottime soluzioni condivise, ma stavolta non ci siamo ancora riusciti».
IN STRADA A NATALE
Doni non spiega le ragioni per cui la famiglia è prossima ad dover fare le valige e a lasciare la casa dove vive, ma ci tiene a sottolineare chiaramente che non c'è alcun sfratto per morosità. «Il capofamiglia ha un lavoro regolare e anche uno stipendio buono che gli consente sia di mantenere la famiglia, sia di pagare un affitto - continua - ma nonostante questo risulta praticamente impossibile trovare casa. Vi chiedete come mai? Il problema è che hanno la pelle nera, questa è la verità». Un'amara constatazione che per il sindaco rappresenta una sconfitta di tutta la comunità, in un territorio in cui l'integrazione e soprattutto l'accoglienza, negli ultimi anni, hanno fatto scuola. L'amministrazione comunale e le realtà che operano nel sociale non si sono mai tirate indietro quando è stata ora di accogliere i richiedenti asilo, arrivati in via Borromeo a Sarmeola in una casa messa a disposizione dall'anziana proprietaria. E anche quando il ministero dell'Interno ha proposto il progetto dello Sprar, che dà una chance a chi ha ottenuto lo status di rifugiato con programmi di lavoro, il Comune ha fatto la sua parte. Ma oggi è ancora in difficoltà a trovare una casa per una famiglia di colore che può pagare l'affitto.
Barbara Turetta

Ultimo aggiornamento: 11:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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