Morto scacciando le cimici dal tetto, lascia la moglie e il figlio di un anno

Domenica 14 Ottobre 2018 di Giancarlo Noviello
Morto scacciando le cimici dal tetto, lascia la moglie e il figlio di un anno
2

CAMPODARSEGO - L'invasione delle cimici miete una vittima. Un ragazzo romeno di 30 anni, Josif Petru Farcas, padre da poco più di un anno, e residente a Campodarsego fin da quando era bambino, è morto ieri pomeriggio poco dopo le 17, per un banale quanto tragico incidente domestico.
L'uomo era sul terrazzino della sua abitazione, intento a liberarlo dai fastidiosi e puzzolenti insetti che si contavano a decine tra il balcone e il parapetto, tutt'intorno alla porta-finestra, pronte a invadere la casa. Stava utilizzando un soffiatore elettrico quando probabilmente ha perso l'equilibrio ed è finito giù dal terzo piano.
LA DINAMICA
Siamo in via Antoniana. Iosif abitava con la compagna Cristina in un palazzo che si affaccia su un cortile condominiale, dove fino a serata inoltrata è rimasto il suo corpo coperto da un lenzuolo, in attesa che il magistrato desse il via libera per la rimozione del cadavere, mentre l'anziana mamma, circondata da amici e parenti, si disperava per l'incomprensibile tragedia. Erano circa le 17 quando il 30enne, diventato papà ad agosto dello scorso anno di un bimbo che era la sua gioia più grande, era uscito sul terrazzino del suo appartamento, al terzo piano, per scacciare le cimici dal balcone. Poi è bastato un attimo.

 
Si era sporto troppo sul parapetto ed è piombato giù, schiantandosi pesantemente a terra di testa. Ha avuto appena il tempo di un urlo soffocato, poi il tonfo, che ha richiamato un vicino di casa e un passante. Quando hanno visto il corpo a terra in una pozza di sangue, hanno capito la gravità di quello che era successo: uno ha cercato disperatamente di rianimare il ragazzo, mentre l'altro avvertiva il Suem che ha subito inviato l'elisoccorso. «L'ho visto a terra in una pozza di sangue - racconta un passante che subito dopo ha aiutato i due - Ho capito subito che la situazione era disperata».
I SOCCORSIPurtroppo però per Iosif non c'era più nulla da fare. I soccorritori del 118 hanno provato a rianimarlo anche con il defibrillatore per quasi mezz'ora, ma alla fine si sono dovuti arrendere. Il 30enne non ha mai ripreso conoscenza: il suo cuore ha smesso di battere subito dopo la caduta. Troppo devastanti i traumi riportati al capo e al torace per potersi salvare. 
Sul posto poco dopo sono arrivati anche i carabinieri per eseguire i rilievi di rito e per chiarire la dinamica dell'incidente. 
È subito parso chiaro che la morte di Iosif sia stata causata da una terribile fatalità. Probabilmente il 30enne aveva cercato di sporgersi più che poteva, anche salendo su qualche supporto, pur di arrivare più distante possibile ed eliminare i fastidiosi insetti dall'ingresso del terrazzino. 
Forse un giramento di testa o, più probabilmente, un istante di disattenzione, e l'uomo è precipitato giù senza potersi aggrappare a nulla. Una frazione di secondo ed è volato giù dal terrazzino fin sotto sul cortile.
Marina Lucchin 
Giancarlo Noviello
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimo aggiornamento: 23:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci