Non pagano l'affitto del negozio: il proprietario insiste e loro lo pestano

Mercoledì 2 Gennaio 2019 di Cesare Arcolini
Non pagano l'affitto del negozio: il proprietario insiste e loro lo pestano
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NOVENTA PADOVANA - Tra proprietario e locatari la fiducia reciproca è finita quasi subito. Da quanto i gestori di un negozio di Ponte di Brenta, il padre e i suoi due figli, con mille scuse hanno smesso di pagare l'affitto al proprietario delle mura, F.N. di 48 anni di Padova. Dalle parole si è passati ben presto alle vie di fatto. Il proprietario, dopo aver pazientato per diversi mesi, ha cominciato a chiedere le mensilità dell'affitto agli utilizzatori del negozio. Sono G.C. di 54 anni di Vigonza e dei suoi figli C.C. di 33 anni di Cadoneghe e L.C. di 22 anni di Santa Maria di Sala (Venezia).  Il terzetto, fino all'altro giorno sconosciuto alle forze dell'ordine, dopo aver accampato innumerevoli scuse è passato ai fatti contro l'insistenza del proprietario nel volere pagato l'affitto. Prima minacce velate, poi sempre più esplicite e alla fine le botte.
 
Tante botte se si pensa che in più di un'occasione F.N. è stato costretto a recarsi al pronto soccorso per farsi medicare. Quando la situazione ha cominciato a diventare insopportabile il quarantottenne ha deciso di andare dai carabinieri della stazione di Noventa per presentare denuncia nei confronti dei gestori del negozio. Nonostante questo il padre e i suoi due figli non hanno abbassato la guardia di un millimetro e hanno continuato a lavorare all'interno senza effettuare alcun bonifico per l'affitto al proprietario delle mura. Ogni volta che F.N. si presentava in bottega per recuperare quanto dovuto veniva preso a male parole e minacciato. Gli veniva detto che molte delle strutture del suo negozio non erano a norma e che i soldi dell'affitto di fatto non gli spettavano.
LE INDAGINI

L'altro giorno, al termine di un'approfondita indagine andata avanti per parecchi mesi i carabinieri del maresciallo Enzo Callegaro hanno convocato in caserma il padre e i suoi figli e dopo averli messi al corrente delle proprie responsabilità li hanno denunciati in concorso per lesioni personali, violenza privata e minaccia.
La partita è tutt'altro che chiusa. Ad oggi il negozio situato a Ponte di Brenta a poche decine di metri dai confini con Noventa è regolarmente aperto. Sia la presunta parte lesa che i tre indagati si sono affidati ai rispettivi legali per giungere a una chiusura del cerchio. La vicenda presenta ancora diversi lati oscuri. È emerso che nel corso di questi mesi in più occasione i carabinieri di Noventa sono stati costretti a intervenire per stemperare gli animi. Ora la situazione verrà tenuta sotto stretta osservazione per evitare che la vittima possa essere ulteriormente oggetto di minacce e percosse. Il clima è infuocato. Nella zona sorgono diverse attività commerciali. Tutti sono al corrente di questo contenzioso, ma nessuno vuole parlare per paura di ritorsioni.
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