Debutta al Cio la candidatura lombardo-veneta ma senza fondi statali. Zaia: Torino ci ripensi.

Mercoledì 19 Settembre 2018
Luca Zaia e Matteo Salvini
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LOSANNA - «Spero in una soluzione ai tempi supplementari». Nelle parole del presidente del Coni, Giovanni Malagò, è rimasto vivo per un'altra, lunga, giornata il sogno della candidatura italiana per le Olimpiadi 2026, segnata dalle forti polemiche sulla posizione di Torino. A Losanna ha intanto mosso i primi passi il progetto Milano-Cortina, presentato al Cio in un incontro tecnico da una delegazione guidata da Diana Bianchedi, presente anche il n.1 del Cio, Thomas Bach. Un segnale di rispetto, quello del Cio, e della segreta speranza che la bravura degli italianì permetta loro di farcela in zona Cesarini. Dal Cio, vari suggerimenti per predisporre un adeguato dossier, che però ha bisogno di una garanzia statale.

Il governatore del Veneto, Luca Zaia, e Salvini, insistono a tornare alla triplice candidatura, con Torino, ma M5S difende in toto la scelta di sfilarsi della sindaca torinese Appendino.

In serata, chiude di nuovo le porte il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, leghista:
«La candidatura è definitivamente tramontata per quanto mi riguarda e per quanto riguarda il governo: se vogliono andare in due, Milano e Cortina devono trovare i fondi».

Se si vuole andae avanti con l'asse lobardo-veneto, i tempi sono stretti, molto. A inizio ottobre bisognerà portare un progetto chiaro a Buenos Aires per confermare la candidatura "bipolare" e c'è tanto da fare, soprattutto sul fronte delle coperture. L'esecutivo si è sfilato e da M5S si ribadisce il veto: «Lo Stato non può metterci i soldi. Milano e Cortina si trovino le risorse».

Lombardia e Veneto si sono dette pronte da subito ad arrangiarsi ma con una candidatura a due, «è sicuro che l'Italia ha meno possibilità di vincere - insiste Malagò - mi auguro che ci possa essere un ripensamento». Il governatore del Veneto, Luca Zaia, è il più convinto di poter ricostituire il tridente, «ancora la soluzione migliore», dice, facendo un nuovo appello alla sindaca di Torino, Chiara Appendino, sostenuto in questo dal collega del Piemonte, Sergio Chiamparino. Sotto la Mole, al momento, non sembrano però esserci ripensamenti. «L'errore di fondo è stato provare a costruire una candidatura a tre - sottolinea la sindaca -. Sono candidature complesse, ma Torino non ha mai detto no al tridente ed è falso che siamo stati noi a farlo saltare».

Posizione che trova pieno appoggio tra i Cinquestelle. «Appendino non ha alcuna responsabilità della mancata candidatura a tre», dicono i capigruppo di Camera e Senato.

Sul fronte Lega - il partito di Giorgetti - il segretario, e vicepremier, Matteo Salvini, ricorda che le Olimpiadi portano più soldi e vantaggi degli investimenti, «lavoreremo per mettere d'accordo tutti, facendo il possibile perchè siano ospitate dall'Italia». E il capogruppo alla Camera rincara. «La Lega continua lavorare per portare le Olimpiadi a Torino, Milano e Cortina. Devono trovare un accordo comune e lasciar da parte particolarismi politici e d'immagine». Il sindaco di Milano però puntualizza: «Non so se Torino rientrerà nella partita, ma rimane come condizione che Milano sia prima nel nome».

Zaia ha fatto un ultimo tentativo per far tornare Torino in corsa per l'organizzazione delle Olimpiadi invernali del 2026. «Io sono un inguaribile ottimista, ci sono non solo i 980 milioni per le Olimpiadi. Noi rinunciamo anche al tema del posizionamento del nome, è un peccato sciupare questa opportunità». 

OLIMPIADI SENZA GARANZIE DEL GOVERNO
«Senza le garanzie del Governo, ma io spero che questo non accada - ha aggiunto - è chiaro che per sole due città trovare 400 milioni non è una cosa da poco. Ma spero sempre nel sostegno del Coni e l'appello al Governo resta aperto». Sui rischi che l'eventuale aggiudicazione dei Giochi all'Italia possa comportare più costi che benefici, Zaia ha risposto: «Noi con Cortina abbiamo presentato un dossier chiaro, dettagliato, assolutamente low cost, da noi è mai stato registrato uno spreco». 

ZAIA E LA FRECCIATA AL SINDACO PENTASTELLATO APPENDINO
«Questo è un tormentone: se i Cinque Stelle non hanno simpatia per le Olimpiadi non devono candidarsi, perché Torino, che è un'amministrazione CinqueStelle, si è candidata per le Olimpiadi». Lo ha detto il governatore del Veneto, Luca Zaia, riferendosi alla riluttanza di componenti del movimento pentastellato sulla candidatura olimpica per il 2026. «Non funziona - ha aggiunto Zaia - che "se ci sono io sono Olimpiadi fatte bene, senza ladri, se ci sono gli altri sono solo ladri, che rubano". Torino, amministrazione 5Stelle, si è candidata per i Giochi. Sentir dire adesso che sono uno spreco, perché loro non ci sono più, è anche poco rispettoso per chi ha lavorato al dossier».


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GIOVANNI MALAGO' SPRONA TORINO: 
«SIAMO ANCORA IN TEMPO»
«Con una candidatura a due «è' sicuro che l'Italia ha meno possibilità di vincere, non avendo le garanzie del Governo». Così il presidente del Coni Giovanni Malagò ai microfoni di Radio Anch'io su Radio lasciando ancora aperto uno spiraglio per un ripensamento di Torino a rientrare nel tridente per organizzare le Olimpiadi invernali del 2026: «Siamo ancora in tempo - afferma Malagò - non credo che Losanna non ci prenda in considerazione, oggettivamente è assolutamente aperta».

 

Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 20:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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