Il gioiello rinasce. L'Unesco ricostruirà i Serrai devastati

Venerdì 16 Novembre 2018 di Dario Fontanive
Il gioiello rinasce. L'Unesco ricostruirà i Serrai devastati
2
BELLUNO La Fondazione Unesco abbraccia i Serrai di Sottoguda, una delle perle delle Dolomiti. Dopo che l'alluvione si è portata via strada e angoli da foto ricordo, il Consiglio d'amministrazione ha deliberato, all'unanimità, l'impegno per la progettazione del loro recupero. «Gli eventi calamitosi di fine ottobre - commenta il presidente della Fondazione Graziano Pizzimenti - hanno sconvolto anche alcuni luoghi altamente simbolici del Patrimonio Dolomiti Unesco come i Serrai che rappresentano un'importante attrazione turistica e il cui recupero diventerà l'occasione per tutelarne il valore paesaggistico e geologico e per valorizzarne le qualità estetiche e scientifiche».
I DANNIAcqua e vento hanno distrutto il tracciato stradale, ha reso inservibili ponti, muri d'argine, muri a retta e ha asportato tutto il materiale che formava il greto del torrente Pettorina. «Ripristinare i quasi 2 km del percorso - sottolinea Pizzimenti - è una necessità, in termini simbolici, economici e turistici. Ma in che modo? Come espresso dal Comune di Rocca Pietore c'è l'intenzione di promuovere soluzioni innovative attraverso un concorso di idee, che tengano in considerazione l'ipotesi che eventi come quello di ottobre possano ripetersi. Occorrerà quindi: intervenire sulla funzionalità idraulica dell'alveo e la messa in sicurezza idrogeologica, progettando soluzioni che riducano al minimo l'impatto e che siano innovative dal punto di vista dell'adattamento ai cambiamenti climatici. Va ripristinato un percorso accessibile a tutti, tenendo in considerazione anche i diversi tipi di disabilità, che sia integrato nel contesto paesaggistico della gola. Si devono poi valorizzare le peculiarità geologiche, geomorfologiche, paesaggistiche, storico-documentali del sito».
COSTI E FINANZIAMENTI«L'intervento complessivo - fa sapere la Fondazione - comporterà una spesa di circa 6 milioni di euro, di cui circa 200mila per la progettazione. Il costo dell'opera vedrà il contributo della Fondazione per la progettazione; il contributo degli enti che formano la Fondazione (Province di Belluno, Trento, Bolzano, Udine e Pordenone, Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia), anche attraverso la messa a disposizione dei propri mezzi e servizi; il concorso (nella misura del 10-15%) di un crowdfunding che preveda la possibilità essere riconosciuti tra i sostenitori della Fondazione o di essere inclusi in una lista di benemeriti (Amici del Patrimonio Dolomiti Unesco)».
I COMMENTI«La mia comunità è provata duramente evidenzia il sindaco di Rocca Pietore Andrea De Bernardin Continuiamo a lavorare ogni giorno per tentare di tornare alla normalità, nessuno ha intenzione di mollare. I Serrai, in particolare, sono una risorsa irrinunciabile, conosciuta e apprezzata a livello internazionale: una vera eccellenza, che rimane tale anche dopo gli eventi del 29 ottobre, e che tornerà accessibile dopo un recupero che speriamo sia il più rapido possibile. È un segnale forte di unità. Sono grato alla Fondazione per aver accolto la nostra proposta di un concorso di idee e ancor più che intenda farsi carico della progettazione». «I Serrai sono un prezioso gioiello all'interno dello straordinario scrigno delle Dolomiti, un luogo di grande valore paesaggistico e di forte richiamo turistico - commenta l'assessore regionale al turismo Federico Caner - a questa risorsa del nostro territorio dobbiamo restituire l'incanto momentaneamente intaccato, ma guardando oltre al mero ripristino, promuovendo i Serrai a laboratorio per soluzioni innovative, dal punto di vista dell'accessibilità, della fruibilità e della tutela. Niente di meglio che a guidare questa stimolante impresa sia la Fondazione Dolomiti Unesco». «Un forte segnale di condivisione, in un momento così difficile e delicato per il nostro territorio, arriva grazie al sostegno degli altri soci della Fondazione che, all'unanimità, hanno deliberato a favore di questa proposta», è il commento del presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin. «Un'iniziativa che dimostra la capacità di fare rete all'interno della Fondazione - sottolinea infine il direttore della Fondazione stessa Marcella Morandini - Gli eccezionali eventi meteorologici che hanno colpito le nostre valli, hanno rafforzato la solidarietà: lavorare tutti insieme per il recupero di un luogo simbolo delle Dolomiti dimostra che il nostro Patrimonio Mondiale non ha confini».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci