Stangata la maestra violenta: condannata a 16 mesi

Venerdì 13 Luglio 2018 di Olivia Bonetti
Condannata la maestra violenta
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Un anno e 4 mesi alla maestra manesca della scuola dell’infanzia del centro, imputata di maltrattamenti ai suoi piccoli alunni. La sentenza è stata pronunciata ieri pomeriggio in Tribunale a Belluno e prevede per l’imputata, 
M.F.L., 44enne originaria di Cosenza, che abita nel Feltrino, la sospensione della pena e la non menzione nel certificato del casellario giudiziale. Il giudice Angela Feletto ha condannato anche il Ministero dell’istruzione (chiamato nel processo come responsabile civile) al risarcimento del danno ai genitori dei due bimbi costituiti: 8mila euro oltre alle spese che dovranno essere pagati in solido con la maestra.

 
I FATTI
La vicenda ricostruita in aula nel processo che si è chiuso ieri avvenne da settembre 2015 a gennaio 2016 in una scuola dell’infanzia di Belluno. L’insegnante avrebbe usato un particolare “metodo”: ceffoni, strattonamenti, tirate di capelli, urla e sgridate a voce alta ai piccoli. E ancora: un alunno preso per le orecchie e sollevato da terra e una bimba afferrata per le codine. La vicenda venne a galla quando a novembre 2015 uno dei bambini raccontò: «La maestra mi ha fatto male, mi ha dato un pugno». O ancora: «La maestra F. fa paura ai bambini». L’insegnante venne allontanata dai bimbi (non con misura disposta dal Tribunale) e iniziò a svolgere altra attività didattica.
LE CONCLUSIONI
Ieri sono stati sentiti gli ultimi due testi. «Disse che quando la maestra tirava per le codine faceva un male tremendo», ha spigato la donna che raccolse la testimonianza di una piccola. Infine le richieste del pm Sandra Rossi: «Condannate la maestra a 2 anni e 6 mesi di reclusione».
LA PARTE CIVILE
I genitori di due piccole vittime (6 gli alunni maltrattati) erano parte civile con gli avvocati Sandra Constantini e Daniele Tormen, che hanno chiesto 10mila euro di risarcimento ciascuno. L’avvocato Constantini ha sottolineato come «la scuola non abbia per niente tutelato questi bambini». «Quando c’è stata la recita di Natale - ha detto - è stata fatta senza i genitori, vista la situazione che si era venuta a creare». C’era infatti un clima di ansia culminato nella rabbia dei genitori che, in alcuni casi, affrontarono di petto l’insegnante. Un’atmosfera compromessa che avrebbe suggerito al dirigente scolastico di cancellare le celebrazioni di Natale. 
LA DIFESA
Gli avvocati Monica Barzon e Mauro Gasperin hanno sostenuto che proprio quel clima, il racconto da genitore a genitore, avrebbe accresciuto quanto realmente accaduto. Non ci sarebbero stati maltrattamenti. «Chiedo l’assoluzione, non la riqualificazione in abuso di mezzi di correzione, perché se quei fatti fossero successi sarebbero maltrattamenti: ma non è accaduto nulla di tutto questo», ha detto l’avvocato Barzon. Il giudice non ha accolto però la tesi difensiva: ha condannato a 16 mesi, concedendo attenuanti e benefici. «Prendiamo atto della decisione del giudice - ha detto la difesa -: la rispettiamo. Attendiamo che vengano depositate le motivazioni tra 90 giorni, al fine di valutare, come riteniamo probabile, di fare appello». 
Ultimo aggiornamento: 09:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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