Finti clienti sul web prosciugano conti: «Vai al Postamat, ti faccio un vaglia»

Lunedì 4 Marzo 2019 di Olivia Bonetti
Finti clienti sul web prosciugano conti: «Vai al Postamat, ti faccio un vaglia»
7
BELLUNO La frontiera delle nuove truffe telematiche capovolge i ruoli: se prima era il venditore da cui bisognava guardarsi con sospetto, ora è l’acquirente che propone pagamenti con un “fantomatico” vaglia veloce. L’inchiesta che vede un trevigiano indagato e alcuni bellunesi parte offesa, coordinata dal pm Roberta Gallego, svela un meccanismo ancora poco conosciuto in provincia. È la cosiddetta “truffa del Postamat”. E tutto avviene proprio lì, di fronte allo sportello automatico “Postamat”, dove viene inviato l’ignaro venditore. Dall’altra parte del telefono il finto cliente che dà le istruzione inducendo il venditore, a sua insaputa, a effettuare una ricarica sulla Postepay dell’acquirente.
 
LE INDAGINI
Dopo le denunce dei bellunesi finiti nella rete è scattata la perquisizione nell’abitazione del trevigiano, che era titolare delle carte Postepay su cui sono stati effettuati i versamenti dai venditori. Si tratta dell’ex giocatore di calcio, M.B. di Treviso, che si dice completamente estraneo alla vicenda. Assistito dal suo avvocato Massimiliano Robba del Foro di Treviso ha anche voluto rendere interrogatorio, perché, a suo dire, sarebbe anche lui la vittima di questo maxi-raggiro. Nella perquisizione non è stato trovato molto: la polizia ha acquisito la carta di identità di Benetton e un modulo per l’apertura della Postepay. Nei giorni scorsi in Tribunale a Belluno doveva esserci il Riesame, perché l’indagato tramite il difensore aveva chiesto il dissequestro dei documenti. Hanno però alla fine rinunciato. 
LA TRUFFA
Tutto ruota, ancora una volta, attorno acquisti online. Ma questa volta le parti sono invertite: il truffatore è il cliente, la vittima è il venditore (ovvero la persona da cui solitamente bisogna guardarsi, ovvero colui che prendeva i soldi e non inviava la merce). Del caso, scoppiato in altre province, si è occupato nelle scorse settimane anche Moreno Morello di Striscia la Notizia. Nella nuova “super-truffa” l’acquirente domanda, per comodità, di potere pagare tramite una sorta di bonifico istantaneo o meglio un “vaglia veloce”, allo sportello Postamat. Chiede al venditore di andare al Postamat e lì prosegue con le istruzioni al telefono. Gli chiede di inserire la propria tessera in uno di questi sportelli, quindi di digitare un determinato codice per ricevere l’accredito. In realtà, in questo modo, con quel codice si effettua un bonifico alla Postepay del finto cliente. 
LA DIFESA
Il nome dell’indagato del fascicolo per l’ipotesi di truffa aggravata, aperto a Belluno, a seguito delle indagini della polizia postale di via Vittorio Veneto, sarebbe lo stesso che compare in altri casi: a Ancona e anche a Treviso (dove forse verrà trasmesso anche il fascicolo bellunese). M.B., nell’interrogatorio delegato dal pm Gallego alla polizia giudiziaria trevigiana, ha spiegato che quelle Postepay a suo nome non le aveva aperte lui. Forse ha “prestato” i suoi dati ad amici o forse gli sono stati carpiti con l’inganno. Ma l’indagato ha respinto con forza le accuse. Non si conosce, al momento, il totale delle somme che sarebbero finite con l’inganno nelle carte a suo nome.
LE DENUNCE
I due bellunesi, parte offesa nell’inchiesta, non sarebbero le uniche vittime della truffa del Postamat. La polizia postale bellunese stima che siano almeno una quarantina le denunce di casi simili arrivate agli uffici di via Vittorio Veneto. Tutto negli ultimi tempi. Il fenomeno infatti è esploso in autunno e cresciuto sempre più. Gli investigatori della Postale bellunese hanno chiesto informazioni al Compartimenti di Venezia e spiegazioni alle Poste, per comprendere dove vi sia la falla del sistema. 
Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 11:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci