CORTINA - Il nodo su dove realizzare la pista da bob per i Giochi Invernali del 2026 andra sciolto entro gennaio. Una prima valutazione della Fondazione di Milano-Cortina sulle proposte arrivate per ospitare le gare di bob e slittino alle Olimpiadi sarà realizzata in una riunione in programma il 19 dicembre.
I temi all’ordine del giorno prevedevano un particolare riferimento alla relazione di Simico sullo sliding centre di Cesana Torinese e alla nuova proposta di mantenere viva la progettualita su Cortina d’Ampezzo con la realizzazione di un impianto ridotto e dall’impatto economico contenuto. «In entrambi i casi la Fondazione Milano Cortina 2026 resta in attesa di ricevere i progetti per avviare successivamente una fase di verifica con il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) e le Federazioni Internazionali, e di valutazione dei servizi accessori indispensabili alla realizzazione di una venue olimpica», si legge in una nota in cui si precisa che «la scadenza ultima e non procrastinabile per la definizione della strada da intraprendere e posta - in accordo con il CIO - entro gennaio 2024».
Il Comitato Organizzatore ha poi ribadito agli Enti presenti di aver da tempo avviato, seguendo l’indirizzo espresso dal proprio Consiglio di Amministrazione, una fase di analisi e approfondimento delle caratteristiche degli sliding centre presenti sul panorama internazionale. Ad oggi i Comitati Olimpici Nazionali (NOC) di Stati Uniti, Germania, Austria e Svizzera hanno fatto pervenire la documentazione necessaria all’analisi posta in essere dalla Fondazione Milano Cortina 2026.
«È assurdo, sciocco e illogico non fare le Olimpiadi invernali, la parte bob, in Italia e andarle a fare a S. Moritz... Se non si possono fare a Cortina, si facciano a Cesana, in Piemonte. Ci sono le condizioni per farle da noi - ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani - Mi fa piacere che ieri Salvini si sia schierato dalla parte di chi vuole fare le Olimpiadi ad ogni costo in Italia. Che sia
Cortina o Cesana, non è questa la questione, l'importante che non si facciano fuori dall'Italia».