CORTINA - La proposta del governatore veneto Luca Zaia, per una canditura delle Dolomiti patrimonio dell'umanità Unesco, ad accogliere i Giochi olimpici invernali 2026, piace a Kristian Ghedina. Lo sciatore ampezzano ne ha vissute cinque di Olimpiadi da atleta, da Albertville 1992 a Torino 2006, e conosce a fondo lo sport internazionale, che oggi continua a frequentare, da testimonial dei Campionati del mondo di sci alpino Cortina 2021.
LA SFIDA DOLOMITI-TORINO Olimpiadi invernali 2026, Zaia: «Dolomiti candidate, tra Veneto, Trento e Bolzano»
«Sono del tutto favorevole ad un a proposta del genere, valuto positivo il progetto di queste Olimpiadi dolomitiche, a comprendere tre aree che hanno una lunga tradizione di sport invernali, una storia consolidata», commenta Ghedo. È una storia che va dalle Olimpiadi 1956 di Cortina ai Mondiali 1970 di sci alpino in Val Gardena, ai tre Mondiali di sci nordico in Val di Fiemme, a tanti Mondiali di bob sulla pista ampezzana Eugenio Monti, alla vastissima esperienza di gare di Coppa del mondo di diverse discipline invernali, al tempio del biathlon di Anterselva, con diversi stadi del ghiaccio culla dell'hockey e del pattinaggio in Italia. «Ci sarebbero tante strutture già pronte, nelle tre province di Belluno, Bolzano e Trento, e altre soltanto da sistemare, da ammodernare, con un vantaggio sul piano tecnico ed economico», aggiunge Ghedina, che poi guarda alla promozione: «Le Olimpiadi invernali sarebbero una grande occasione di rilancio della nostra zona».
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