Olimpiadi 2026, apertura di Toninelli. E Giorgetti riconvoca il tavolo a tre

Giovedì 20 Settembre 2018
Danilo Toninelli, ministro dei Trasporti
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VENEZIA - «Per me Torino era la scelta migliore. So che sulle Olimpiadi la Lega fa ragionamenti diversi. Appena sarà utile, faremo un giusto Consiglio dei ministri e troveremo come in tutte le questioni una soluzione condivisa». Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, Cinquestelle, spalanca una porta al dialogo, trasformando il "no" duro del movimento in una posizione trattabile, in cui si dovranno equilibrare gli interessi dei Cinquestelle, che governano Torino, con quelle della Lega, che governa Lombardia e Veneto.

Il sogno delle Olimpiadi invernali 2026 non è dunque ancora sepolto. Gli appelli alla ragionevolezza del governatore del Veneto, Luca Zaia, e del presidente del Coni, Giovanni Malagò, sembrano aver sortito qualche effetto: l'opposizione dei Cinquestelle sembra incrinarsi, dopo che per il "tridente", la candidatura italiana a tre, Cortina-Milano-Torino, il governo ha riaperto uno spiraglio. E il sottosegretario Giorgetti ha annunciato la riconvocazione del "tavolo a tre" che aveva sconvocato dopo che il capoluogo piemontese si era tirato fuori. E lo riapre su richiesta piemontese: non della sindaca di Torino, ma del sindaco di Sestrière, dove sono fisicamente gli impianti sportivi, e del governatore regionale Chiamparino. E anche alla sindaca di Torino tocca abbozzare: Chiara Appendino fa sapere che al tavolo ci sarà «per rispetto istituzionale».

I 5stelle ieri, 20 setttembre, insistevano comunque  sul no, niente soldi, nessuna garanzia per le Olimpiadi a due: se Milano e Cortina vogliono andare avanti, devono trovare le risorse. Ma Zaia avverte: la partita Olimpiadi, se ben gestita con il progetto low cost come quello presentato da Cortina, è in attivo e porta soldi e prestigio al Paese e alle sue mete turistiche. E il leghista Attilio Fontana, governatore della Lombardia, rincara: «Ma dove sta scritto che il governo può sostenere una candidatura a tre e non una a due, se il terzo si chiama fuori?».

Chi non vuole buttare via l'occasione a cinque cerchi rilancia: ci si rimetta tutti e tre
intorno a un tavolo. Lo chiede dal Piemonte il governatore
Sergio Chiamparino, e si dice favorevole anche il sottosegretario
Giancarlo Giorgetti, il leghista che nei giorni scorsi aveva fiancheggiato Di Maio nel suo "veto". Ma a patto che le condizioni «restino quelle
già indicate nel progetto iniziale» e cioè la candidatura a tre. Quanto al tempo, ancora c'è perché per avere le
garanzie nero su bianco indispensabili per far decollare la
candidatura, la dead line è gennaio, chiarisce il presidente del
Coni, Giovanni Malagò. Così il percorso a ostacoli dell'Italia
verso i Giochi invernali del 2026 prosegue.

Il nodo resta sempre il tridente ormai spuntato dopo l'uscita
di Torino: la sindaca Chiara Appendino, che ha rifiutato l'invito che le aveva rivolto il presidente del Coni a venire a Roma per chiarire, invita provocatoriamente il governo a scegliere Torino, solo Torino: un modo, in sostanza, per continuare a dire di no. Il
vicepremier Luigi Di Maio del resto ha ribadito la posizione
pentastellata: «Lo Stato non deve metterci un euro».

L'area leghista del governo resta invece più aperta, pur
chiudendo alla possibilità che il governo finanzi un progetto
che non sia unitario. Insomma Cortina e Milano da sole se
vogliono proseguire lo dovranno fare comunque a loro spese. Ma
la candidatura a due appare decisamente meno forte e per questo
anche dallo stesso Piemonte insistono per rientrare in gioco:
primo fra tutti il governatore Chiamparino che lancia la
proposta. «Si riconvochi un tavolo a tre, anche il sindaco del
Sestriere è d'accordo: è Giorgetti che lo ha fatto saltare ma ci
sono ancora margini».

Il sottosegretario alla presidenza del
Consiglio non si tira indietro: «Sarei l'uomo più felice del
mondo se potessi riunire le tre città attorno allo stesso tavolo
per riprendere il discorso sulle Olimpiadi - dice -. »Ma questo
può accadere solo se Torino, Milano e Cortina accettano la bozza
di protocollo inviata la scorsa settimana sulla loro candidatura
unitaria. Ogni altra strada che volesse l'appoggio del governo
non è percorribile».



 

Ultimo aggiornamento: 21 Settembre, 16:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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