Sott'acqua 8mila bottiglie di vino: ristorante in ginocchio /Foto

Martedì 6 Novembre 2018
l ristorante Alle Codole
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CANALE D'AGORDO - Olga sorride. Non ha avuto paura del disastro che il 29 ottobre scorso ha provocato ingenti danni al ristorante di famiglia e alle case di via XX Agosto, a Canale d'Agordo. Era il 20 agosto 1944, quando suo padre Bonfiglio Lorenzi venne ucciso dai nazisti, durante le operazioni di rappresaglia in valle del Biois. Era bambina. «Ho vissuto la guerra - racconta la Olga Lorenzi per anni in cucina al ristorante Alle Codole - questo non mi può spaventare». Così si è rimboccata le maniche e ha dato una mano ai figli, oggi titolari del ristorante-hotel che si trova al civico 27 e che è stato invaso dall'acqua arrivata dai prai come dicono qui.



Ovvero dalle montagne sul retro che non hanno trattenuto l'acqua riversata sulle case della via, compresa quella dove nacque papa Luciani. L'hotel Codole ha così visto riempirsi il piano interrato: sotto acqua la stireria-lavanderia, la prestigiosa cantina del locale che fa parte dei 15 migliori locali bellunesi finiti nella guida Osteria d'Italia, stilata da slow food.


 I DANNISono finite sotto acqua oltre 8mila bottiglie del più prestigioso vino, con etichette anche da mille euro. Poi 2 lavatrici industriali, una delle quali appena acquistata per 10500 euro, oltre a due stiratrici, e gli impianti elettrici dell'albergo che costano oltre 50mila euro. Il titolare, Diego Tibolla, la sera dell'alluvione era a Agordo, ma quando il giorno dopo ha visto il disastro è rimasto sconvolto. Poi si è rimboccato le maniche e con il fratello Diego, sommelier del locale, ha iniziato a spalare via il fango e a ripulire gli scantinati. Con loro tanti amici, che hanno dato una mano tanto che sabato pomeriggio i locali erano praticamente già puliti. Ma fuori i segni della devastazione: un cumulo di oggetti e mobili finiti sotto acqua che ormai sono da buttare. Sistemate in un locale adiacente invece le preziose bottiglie. «Ora verrà fatto un lavoro certosino - spiega Diego Tibolla- per verificare quali non hanno subìto danni. Ma già solo con i macchinari e gi impianti andati persi siamo sull'ordine di 500mila euro di danni».


LO SFOGOMentre puliscono il locale arriva la notizia della sospensione del pagamento delle tasse per le persone colpite dal disastro. Ma non basta. «Spero che qualcuno ci venga incontro - dice Diego - o non so come faremo a risollevarci». L'hotel di famiglia è stato fondato nel 1973 e è stato gestito per anni dalla mamma e dalla zie dei fratelli Tibolla. Loro sono subentrati nel 1989: danno lavoro a 6 dipendenti, più uno part-time. «Ci hanno chiamato - spiega il titolare - perché ad esempio uno di loro era bloccato a Rocca e voleva giustificarsi. Ma sinceramente non so quando riusciremo a riaprire». Il locale come da tradizione è chiuso per il mese di novembre, ma aveva già delle prenotazioni per il ponte dell'Immacolata. «Dovrò contattare i clienti e disdire - spiega Tibolla - è impossibile riaprire per quella data e sinceramente non so dire con precisione quando». L'unica cosa positiva la solidarietà che c'è stata in paese. «Vogliamo ringraziare tutti - conclude Tibolla - , i volontari intervenuti, la pizzeria Costa che oggi ci ha mandato le pizze per pranzo, tutti quelli che ci hanno aiutato». 
Olivia Bonetti
Ultimo aggiornamento: 11:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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