Marmolada, è di nuovo guerra sui confini fra Veneto e Trentino

Venerdì 27 Gennaio 2017 di Dario Fontanive
Gli impianti di sci
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BELLUNO - «Per noi il protocollo d'intesa Dellai-Galan sulla Marmolada è valido a tutti gli effetti, così come i  confini della vetta. Se il Trentino è intenzionato a  cercare una soluzione al problema va benissimo, se si ostina a rivendicare posizioni diverse non potremo fare altro che ricorrere alle vie legali». L'assessore regionale al turismo Federico Caner non fa giri di parole sulla nuova vertenza che vedel Comune di Canazei, Val di Fassa e Provincia di Trento dissotterrare l'ascia di guerra rimettendo in discussione quanto era stato sancito nel 2002, al passo Fedaia, dai due governatori che metteva definitivamente fine a una guerra durata decenni per la titolarità sul ghiacciaio della Marmolada. Il documento proponeva uno sviluppo sostenibile che coinvolgesse entrambe le vicine vallate con i relativi soggetti attivi come enti locali, l'imprenditoria privata e la componente ambientalista.

«Noi - sottolinea Caner - abbiamo sollevato il problema che la confinazione della Marmolada doveva essere concordata tra le parti e invece ci siamo ritrovati con Trento che ha già inviato le coordinate per la nuova confinazione all'Agenzia del territorio senza averci minimamente interpellato. La confinazione che noi riteniamo giusta è quella che è stata allegata al protocollo d'intesa del 2002 sancito dalle due parti. In questo caso, invece, Canazei ha colto l'opportunità di questa nostra obiezione per rimettere in discussione tutto quanto. Ciò, ovviamente, non ci va bene». Anche il sindaco di Rocca Pietore Andrea De Bernardin, ieri all'Agenzia del territorio di Roma con l'assessore Caner proprio per questa faccenda, sottolinea che «per Rocca Pietore continua a valere il protocollo d'intesa firmato da Galan e Dellai nel 2002. Se guardiamo la storia della Marmolada quello che non sono stati capaci di fare due eserciti nel fronteggiarsi sul ghiacciaio, tra il 1915 e il 1917, è riuscito a farlo un giudice con una sola sentenza che di fatto ci ha privato della nostra parte. 

«No a qualsiasi modifica dei confini della Marmolada, sì a un ragionamento di sviluppo. Per questo, la Provincia di Belluno deve essere più incisiva esprimendo una linea politica forte, altrimenti i trentini avranno sempre vita facile. Su questo fronte palazzo Piloni deve sostenere con maggiore convinzione la Regione». A dirlo, all'indomani dell'incontro tenutosi all'Agenzia del territorio di Roma sui confini di uno dei monti simbolo delle Dolomiti, è il senatore Giovanni Piccoli. «Il punto imprescindibile è che i confini non si toccano e che il patto Galan-Dellai di 15 anni fa non può essere modificato.

Questa è la condizione necessaria per ogni ulteriore riflessione sulla necessità di valorizzare, nel migliore dei modi possibili, la Marmolada, che deve restare a pieno titolo nel patrimonio Unesco. È chiaro che la contesa è di tipo economico e riguarda la possibilità di costruire impianti, ma ogni ragionamento deve essere fatto nel segno della sostenibilità». «La linea riflessiva assunta dal sindaco di Canazei è un primo passo in avanti verso un rasserenamento e di questo dobbiamo prendere atto - chiude Piccoli - Lo sviluppo della Marmolada passa attraverso una valorizzazione sostenibile del territorio e del paesaggio: per centrare questo obiettivo bisogna mettere insieme risorse ed energie. Il Fondo Odi può essere un valido aiuto se le idee sono buone».

Ultimo aggiornamento: 20:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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