Evaso armato di fucile e munizioni braccato nei boschi del Bellunese

Sabato 14 Luglio 2018 di Olivia Bonetti
Evaso armato di fucile e munizioni braccato nei boschi del Bellunese

SEREN DEL GRAPPA - «La faccio finita»: evade dai domiciliari sparendo nei boschi con fucile e munizioni. Ore di apprensione per un 47enne originario di Seren, ma residente a Cittadella, A.B. (le autorità non hanno reso noto il nome ndr) che ieri è scomparso in Val di Seren. Dal primo pomeriggio una ventina di carabinieri della Compagnia di Feltre, con il comandante capitano Angelo La Chimia, erano sul posto a caccia del fuggiasco. Nelle ricerche sono stati impegnati anche diversi carabinieri forestali, oltre all'equipaggio dei carabinieri dell'Elinucleo di Belluno. Presenti anche i vigili del fuoco del distaccamento di Feltre. In serata sono entrati in azione anche i volontari del soccorso alpino della stazione di Feltre che con i cani molecolari hanno perlustrato la zona. Sul posto anche la madre, la sorella dello scomparso.

 

Ieri era il giorno della convalida dell'arresto, in Tribunale a Padova: A.B. era finito in manette per detenzione di stupefacenti leggeri e era finito ai domiciliari nella sua casa di Cittadella. Ma quando i carabinieri sono andati a prenderlo, per scortarlo all'udienza, lui non c'era più. I famigliari hanno trovato una lunga lettera in cui il 47enne manifestava chiaramente la volontà di farla finita. I militari padovani hanno subito diffuso la nota della ricerca di persona scomparsa ai colleghi feltrini, visto che l'uomo è cresciuto a Seren e si poteva ipotizzare che facesse ritorno nella sua casa di origine. E infatti il 47enne era arrivato proprio qui: aveva lasciato l'auto parcheggiata in una casera di proprietà della famiglia a Pian de la Cesa, come accertato poco dopo dai famigliari. Ma a far mutare il quadro in uno scenario ancora più preoccupante è stato il fatto che dalla casa del padre a Seren mancava un fucile da caccia e munizioni.
LA CACCIAIn valle si sono riversati subito i carabinieri, tutti con giubbotto antiproiettile: nel caso del ritrovamento dell'uomo non si poteva sapere come avrebbe potuto reagire. «Noi temiamo che lui abbia intenti suicidiari», ha confermato il capitano La Chimia. Le ricerche sono state effettuate anche dall'alto con l'elicottero dei militari: ma la vegetazione era troppo fitta era come cercare un ago in un pagliaio. Le perlustrazioni della trentina di carabinieri non hanno dato esito: la zona era stata cinturata con posti di blocco, alla distanza di 4 chilometri dalla casera dove c'era l'auto. Non era possibile accedervi, per questioni di sicurezza. In serata i militari hanno continuato a lavorare con i cani molecolari condotti dal soccorso alpino, per restringere il campo delle ricerche, nel caso di eventuali tracce fiutate. 
LE RICERCHEIeri la giornata si è conclusa senza risultati.

Oggi all'alba inizieranno le vere e proprie ricerche, con il piano scomparsi coordinato dalla Prefettura. In campo ci sarà un vero e proprio esercito: oltre alla ventina di carabinieri già allertati, ci saranno anche decine di volontari del soccorso alpino, oltre ai vigili del fuoco. La speranza è che si possa arrivare prima di una tragedia. 

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