Caso Erostrato, buste e lettere "pulite": per i Ris non c'è la prova del Dna

Mercoledì 15 Agosto 2018 di Olivia Bonetti
I carabinieri dei Ris di Parma al lavoro in laboratorio
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Nessun materiale organico sulle lettere, francobolli, fogli firmati e maneggiati da Erostrato. L’ignoto mitomane, che per mesi a cominciare dall’estate scorsa, ha terrorizzato Cesiomaggiore e Santa Giustina non ha lasciato tracce. La scorsa settimana le speranze, per dare una svolta decisiva all’inchiesta, erano riposte in quei francobolli appiccicati sulle missive di Erostrato: lì poteva nascondersi la prova regina contro gli indagati, padre e figlio, Nemesio e Samuele Aquini. Invece i reperti analizzati dai Ris di Parma sono intonsi: non c’è alcun Dna, nessun materiale biologico, nulla di nulla. Ma gli inquirenti lo leggono come il classico “bicchiere mezzo pieno”: non c’è il Dna nemmeno di altre persone, soggetti terzi non finiti nell’inchiesta.
 

LA CONSULENZA
I risultati degli accertamenti dei carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche di Parma sono negativi. La Procura, con il pm Simone Marcon che indaga sul caso, aveva affidato ai tecnici i fogli delle lettere di Erostrato, le buste e foglie buste sequestrati a casa Aquini per una comparazione. Sequestrati anche spilli nell’abitazione di via Roma che erano stati inviati ai Ris per la comparazione con quelli infilzati nelle caramelle lasciate all’asilo di Cergnai. Nulla porta agli Aquini. «Non c’è alcuna compatibilità tra le varie buste e fogli di quaderni e quelli trovati in casa degli indagati», si legge nelle conclusioni dei carabinieri. «Nessun materiale biologico - afferma la Procura - è stato trovato sugli scritti anonimi, sui lembi delle buste, sui francobolli. Non c’è nessuna traccia biologica di alcun tipo». Come già anticipato la scorsa settimana sui fogli degli Aquini non è stata trovata nessuna scrittura latente (ovvero il segno delle lettere o parole che resta sui fogli sottostanti quando si calca la mano nella scrittura). Impossibile infine comparare gli spilli trovati in casa con quelli delle caramelle: troppo vecchi e generici. 
IL DNA
I due Aquini, a marzo, quando scoppiò il caso, si sottoposero al prelievo del Dna con il tampone salivare. Ebbene si cercava una concordanza con il Dna che l’ignoto poteva aver lasciato sui francobolli, ma la comparazione è stata impossibile: le lettere e francobolli erano completamente puliti. Erostrato potrebbe aver utilizzato i guanti per richiudere le missive o appiccicare i francobolli: solo in questo modo può non aver lasciato traccia. 
LE PROCURA
Cosa può avere in mano la Procura contro i due indagati? Il pm Marcon a luglio ha chiesto una proroga delle indagini e gli accertamenti stanno proseguendo: ha delegato i militari del Norm di Feltre di effettuare nuove verifiche. Ma il grosso dell’inchiesta si è già chiuso: le consulenze sono state tutte depositate in Procura e il lavoro dei periti è terminato. Oltre a quella informatica sui pc, telefonini e chiavette degli Aquini, è stata effettuata anche una perizia sulla grafia. Su questo mai nulla è trapelato. Forse è proprio qui che si nasconde la prova regina? Certo è che l’accusa, dopo la notizia della mancanza di materiale biologico, comincia a scricchiolare. Infatti neanche la perizia informatica sui pc avrebbe dato risultati eclatanti: le ricerche ossessive di Erostrato effettuate dagli indagati sono tutte successive ai fatti riportati dalla cronaca e prima non sarebbe stato possibile accertare nulla, visto che i pc erano stati formattati. La pulizia dei supporti informatici era stata fatta qualche giorno prima della perquisizione a casa Aquini, del 5 febbraio scorso. Fin da quel giorno entrambi si professarono innocenti: lo sono davvero?
Ultimo aggiornamento: 09:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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