Caso Erostrato, padre e figlio sotto accusa: chiesto il rinvio a giudizio

Martedì 11 Dicembre 2018
Nemesio Aquini, 73 anni, e il figlio Samuele
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BELLUNO - I due veneziani residenti nel bellunese, padre e figlio, sospettati di essere gli autori delle gesta attribuite a un anonimo mitomane che si fa chiamare «Erostrato», sono da oggi formalmente imputati per vari capi d'imputazione collegati ai fatti registrati a partire dal 2017 in varie località nelle vicinanze di Belluno. La richiesta di rinvio a giudizio è stata formulata dal sostituto procuratore della Repubblica di Belluno Simone Marcon.

Nemesio Aquini, 73 anni, e il figlio 31enne Samuele, sono accusati di essere gli autori di scritte inneggianti al nazismo comparse su muri di edifici pubblici, dell'invio di lettere anonime con minacce ad amministratori pubblici e missive contenenti polveri poi risultate innocue e incendi a piccoli depositi di legname. «Erostrato» avrebbe anche rivendicato l'inserimento di spilli in una confezione di caramelle fatta ritrovare nel cortile di una scuola materna. Nel corso di una perquisizione domiciliare i carabinieri avevano trovato nella casa dei due alcune copie di libri riconducibili alla letteratura hitleriana e a culture esoteriche. Un libro raro, contenente espressioni molto singolari riportate nelle lettere anonime, è infine risultato essere presente in due sole biblioteche pubbliche nel Veneto, una delle quali a Cesiomaggiore, comune di residenza dei sospettati.

I capi d'accusa a loro carico sono 14, dal deturpamento fino alle tentate lesioni personali, compresa l'istigazione a delinquere aggravata da moventi di ordine razziale, etnico e religioso.

I due si sono sempre dichiarati estranei alle contestazioni.

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