TREVISO – Un’altra diffida, la seconda nel giro di una settimana. Questa volta per l’atterraggio di quattro aerei passati sopra i quartieri cittadini seguendo una rotta che non sarebbe prevista dalle direttive fissate dal Ministero per regolare l’attività dell’aeroporto Canova. E ancora una volta a firmare l’atto di accusa è il Codacons, che non molla la presa sul controllo dei voli in arrivo e partenza da Treviso e continua a tenere nel mirino Aertre e Save. Venerdì pomeriggio tanti trevigiani sono rimasti sorpresi nel vedere passare aerei su una rotta inconsueta considerato che gli atterraggi su Treviso sono vietati dalle prescrizioni ministeriali. Sono stati quattro i voli ad atterrare provenendo da Treviso, decisione presa molto probabilmente per evitare il forte vento in coda che avrebbe potuto disturbare la manovra. Ma se la motivazione dovesse essere questa, per il Codancons la soluzione sarebbe dovuta essere l’atterraggio nell’aeroporto più vicino. E non sorvolare le zone residenziali della città. Al Codacons sono arrivate delle lamentele, subito tradotte in una formale diffida spedita ai sindaci di Treviso, Casier, Preganziol, Silea e Enav e Aertre.
LE CONTESTAZIONI
«Il Codacons-Veneto ha più volte protestato, presso le competenti sedi istituzionali, sulle violazioni alle Prescrizioni di legge che inibiscono al 100% gli atterraggi sulla pista 25, (direzione da Treviso verso Quinto) perchè ciò comporta il sorvolo a bassissima quota dei quartieri dei sindaci in indirizzo».
IL CODACONS
Il Codacons è fermo nella propria denuncia: «A nostro giudizio dette violazioni sono state operate presumibilmente a causa della errata autorizzazione emanata dalla Torre di Controllo di Treviso, perché la stessa Torre di Controllo avrebbe dovuto far rispettare la norma giuridica del ministero dell’ambiente, e, di conseguenza, la Torre non avrebbe dovuto autorizzare l’avvicinamento alla pista 25, che è inibito, neanche se tali voli fossero stati in una fase di emergenza in cui gli aerei non devono essere fatti volare sopra i quartieri». Da qui la richiesta ai comuni di fare pressione su Aertre, Enav ed Enac per evitare altre situazioni analoghe.