Mikhail Khodorkovsky ha le idee chiarissime quando parla di Vladimir Putin. Un tempo uomo più ricco della Russia, da anni ne è diventato uno dei maggiori dissidenti. Il decennio in carcere lo ha reso uno dei simboli della resistenza allo zar e oggi vive a Londra (dal 2015). «Se non riusciamo a far fronte a questa piaga in Ucraina, dovremo affrontarla in altri territori - ha detto in un'intervista al Financial Times -.
A quel punto, spiega Khodorkovsky, la Nato dovrà chiedersi come comportarsi. «Di sicuro, Putin alla fine perderà. Se vince ora in Ucraina, inizierà una guerra con la Nato. E alla fine perderà quella guerra. Se non fosse stato per così tante vittime, avrei detto che in realtà sono abbastanza felice, perché ha intrapreso una strada che lo porterà alla sua fine. Ma questa vittoria specifica in Ucraina dipende interamente dall'Occidente. Se l'Occidente fallisse ora, potrebbe dover affrontare una frontiera molto lunga e calda in Europa, lunga 2.500 km».
Gli oligarchi russi
Il tema poi diventano gli oligarchi russi. «Abramovich e altri che voi chiamate oligarchi in occidente, li vedo come agenti di Putin. Potrebbero non avere alcuna influenza su Putin, ma hanno molte leve nelle loro mani per influenzare l'opinione pubblica e la politica in Occidente. Questo è il motivo per cui Putin ha interesse per loro come strumento di influenza. Abramovich? Penso che Putin gli abbia dato il via libera per partecipare ai colloqui, in modo che Abramovich potesse proteggersi dalle sanzioni».