Attentato Mosca, perché l'attacco è un fallimento dell'intelligence russa: cosa non ha funzionato al Crocus City Hall

Secondo Nexta, media bielorusso distribuito principalmente attraverso Telegram e YouTube, sarebbero molte le stranezze su quanto accaduto al Crocus City Hall lo scorso venerdì

Giovedì 28 Marzo 2024
Attentato Mosca, cosa non torna: dal percorso dei terroristi all'arrivo dei soccorsi, le cinque incongruenze

A sei giorni dall'attentato al Crocus City Hall di Mosca, continuano le indagini su quello che è accaduto lo scorso venerdì nel teatro della periferia nordoccidentale della città russa.

A non convincere sarebbero alcune incongruenze emerse nelle ultime ore, oltre a una serie di avvertimenti inascoltati dal Cremlino e alla presunta presenza dei servizi di sicurezza del Paese nel luogo della sparatoria. Un fatto, questo, che avrebbe fatto emergere anche le falle dell'Intelligence russa, che non avrebbe colto i segnali dell'attentato perché troppo occupata a pensare al conflitto in Ucraina.

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Le cinque incongruenze

Secondo quanto riportato da Nexta, media bielorusso distribuito principalmente attraverso i canali Telegram e YouTube, sarebbero almeno cinque le incongruenze dell'attentato che venerdì 22 marzo ha causato la morte di 140 persone a Mosca. A non convincere i bielorussi sarebbero alcune "stranezze" emerse in questi giorni, che starebbero infatti facendo discutere tutto il mondo. La prima, anche in ordine cronologico, sarebbe l'avvertimento inascoltato dell'ambasciata americana, che lo scorso 8 marzo aveva comunicato alla Russia la possibilità di un attentato. Un fatto, questo, che non è stato però preso in considerazione da Putin, e che mostra quindi anche il fallimento dei servizi di sicurezza russi, che non si sarebbero nemmeno resi conto della ricognizione dei terroristi al Crocus City Hall il giorno prima dell'attentato.

La seconda incongruenza sarebbe invece il tempo di reazione delle forze speciali russe, arrivate sul luogo dell'attacco terroristico quasi un'ora dopo l'inizio. Un intervallo di tempo troppo grande, che ha permesso ai terroristi di scappare e ha rallentato le operazioni dei Vigili del fuoco, che per spegnere l'incendio hanno dovuto aspettare che le forze speciali "ripulissero l'area". A far discutere, poi, sono state le dichiarazioni del Cremlino, che rappresentano quindi la terza incongruenza dell'attentato. Mentre l'attentato era ancora in atto, con l'incendio che divampava nel teatro e senza ancora alcuna prova, le autorità russe hanno infatti accusato l'Ucraina. Il tutto, mentre l'Isis rivendicava le responsabilità. Un fatto, questo, che ha portato molti a credere che l'attentato fosse un modo per la Russia di giustificare eventuali attacchi all'Ucraina, considerata la responsabile della morte delle 140 persone a Mosca.

La quarta stranezza sarebbe invece il percorso dei terroristi, che dopo l'attentato non avrebbero cambiato l'automobile, continuando la fuga da Mosca sulla stessa vettura, nonostante quest'ultima fosse ricercata. Il tutto, per 300 chilometri. Forse un po' troppo - secondo Nexta - per un'auto segnalata in tutto il Paese. Infine, l'ultima incongruenza sarebbe la reazione delle autorità russe all'attacco terroristico. A stupire non sarebbero le torture delle forze di sicurezza, ma i video diffusi online. Prima, infatti, venivano fatte in segreto, mentre ora è tutto alla luce del sole, con filmati pubblicati sul social e condivisi da centinaia di persone. Il tutto, con commenti a favore delle violenze. Cinque elementi, questi, che non convincerebbero Nexta, secondo cui il Cremlino non avrebbe voluto impedire l'attentato, pur avendone tutte le possibilità. Il motivo? Sfruttare l'attacco terroristico per alimentare l'odio anti-ucraino.

 

Il fallimento dell'Intelligence russa

Elementi, questi, che mostrerebbero un vero e proprio fallimento dell'Intelligence russa. Dai soccorsi arrivati tardi, all'appello inascoltato degli Stati Uniti, passando per la fuga dei terroristi, sarebbero tante le cose che non avrebbero funzionato lo scorso venerdì. Un fatto, questo, che avrebbe fatto emergere la visione ristretta di Putin e della Russia, troppo concentrata sulla guerra in Ucraina per accorgersi di quello che stava succedendo in patria. Secondo quanto riportato da Newsweek e da Callum Fraser, ricercatore specializzato in sicurezza russa ed eurasiatica presso il think tank britannico Royal United Services Institute, l'FSB non sarebbe né senza personale né sottofinanziato, ma al momento avrebbe gli occhi puntati saldamente solo sull'Ucraina. «Ogni aspetto è stato coinvolto nello sforzo bellico. In una certa misura, possiamo dire che i loro occhi sono stati distratti, non completamente dall'antiterrorismo, ma certamente molto più di quanto non lo siano stati negli ultimi 10 anni circa». 

Il caso degli agenti dentro al Crocus

A far discutere, in più, ci sarebbero alcuni video registrati all'interno del Crocus City Hall al momento dell'attentato. Secondo Nexta Tv, all'interno della sala del teatro russo ci sarebbero stati infatti alcuni uomini dell'FSB, i servizi di sicurezza russi. Vestiti con maglioni blu e jeans, gli ufficiali dell'ex KGB avrebbero rallentato la fuga delle persone al momento dell'attacco, esortando la folla a chiudere le porte invece di scappare. Sempre secondo il media bielorusso, questi uomini avrebbero partecipato anche all'arresto e alle torture degli attentatori. Un fatto troppo strano per essere una semplice coincidenza.

Ultimo aggiornamento: 15:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA