Risposta a un lettore che dissente dalle mie critiche alla lettera della professoressa fiorentina

Martedì 28 Febbraio 2023

Caro Direttore,
la sua risposta sulla lettera della preside di Firenze ai suoi alunni mi ha stupito non poco oltre che deluso. Ma come? La lettera giustamente stigmatizzava le violenze fisiche e psicologiche degli anni del ventennio, la conculcata libertà di espressione, la paura e la malcelata o rassegnata indifferenza contro ogni sorta di soprusi. Non voleva certo fare una lezione di storia del Fascismo, cosa che peraltro non è riuscita neanche a lei. E chissà il putiferio che avrebbe scatenato la povera prof. se si fosse azzardata a consigliare ai suoi studenti di leggere il libro di A. Cazzullo "Mussolini capobanda" per capire davvero la genesi della violenza fascista, insita nel dna del suo capo! Ma per la destra che oggi ci governa col busto/souvenir di Mussolini dietro alla scrivania, queste riflessioni sono solo disquisizioni pruriginose su di un passato che, dicono, non può tornare. Magari fosse vero. Di fascismi nel mondo ce ne sono, eccome! Basti pensare a quello che sta succedendo oggi in Russia. I giovani vanno educati a stare in guardia da ogni violenza e da ogni sopraffazione.


Prof. Adriano Smonker


Caro lettore,
non era mia intenzione fare una lezione sul fascismo, anche perché non ne sarei capace.

Mi sarei solo atteso da una professoressa considerazioni storicamente più appropriate e meno semplicistiche sul fascismo, sulla sua genesi e sulle ragioni che hanno consentito a Mussolini di dominare tragicamente l'Italia per un Ventennio. La mia impressione è che la narrazione offerta dalla preside del liceo scientifico fiorentino si inserisca in quel filone che, per interessi spesso opposti, ha consolidato nel nostro Paese un'idea insieme immaginaria, consolatoria e strumentale del fascismo. Quell'idea, che da un lato porta ancora oggi molti a dire che "in fondo però il fascismo ha fatto anche tante cose buone". E che dall'altro ha consentito ad alcune forze politiche di usare il fascismo come clava contro gli avversari politici del momento, senza distinzione alcuna: fossero essi il segretario del Psi Craxi ritratto in orbace o il Cavaliere Nero, Silvio Berlusconi. Si piega la storia al presente: non per capirla o per farla capire, ma per usarla. Esattamente il contrario di ciò che ha invece fatto nel suo libro Alzo Cazzullo. Vedo dalla sua firma che lei è un professore. Forse mi sbaglio: ma sono sempre stato convinto che compito di un insegnante fosse innanzitutto quello di aiutare, laicamente, i propri studenti a imparare a riflettere, a capire e comprendere la complessità. Posso dubitare che la lettera della professoressa fiorentina andasse in questa direzione?

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