Caro Direttore,
gli avvenimenti in Ucraina comportano un ruolo dell'Onu.
Paride Antoniazzi
Conegliano (Tv)
Caro lettore,
le Nazioni Unite hanno festeggiato due anni fa i loro primi 75 anni di vita. Un arco di tempo piuttosto lungo nel corso del quale gli equilibri internazionali sono profondamente mutati. Ciò nonostante l'Onu, nella sua organizzazione, è rimasto sostanzialmente quello creato dalle potenze vincitrici della Seconda Guerra mondiale. In particolare non è minimamente cambiata la struttura del Consiglio di sicurezza, cioè l'organismo che dovrebbe garantire la pace e la sicurezza a livello mondiale e che resta ancorata al ruolo determinante dei cinque stati membri permanenti (Stati Uniti, Cina, Francia, Regno Unito e Russia) ciascuno dei quali è dotato del cosiddetto potere di veto, ossia della facoltà di bocciare qualsiasi decisione del Consiglio di sicurezza con il proprio voto sfavorevole. Quanto anacronistico e scarsamente efficace sia un'organizzazione come questa, appare del tutto evidente nella situazione attuale che vede proprio uno dei cinque stati membri permanenti, la Russia, aver scatenato una guerra contro un altro paese e il Consiglio stesso impossibilitato ad assumere posizioni forti in virtù del potere di veto che quello stesso stato può far valere. Quindi non ci sono dubbi sul fatto che l'Onu vada profondamente riformato e ripensato nella sua articolazione e anche nella sua funzione . In caso contrario rischia di diventare definitivamente ciò che in larga parte è già: un organismo pletorico e costoso, sostanzialmente inefficace soprattutto per ciò che riguarda la sua funzione principale: garantire la pace a livello globale. Peccato che perchè tutti o quasi prendessero consapevolezza di questo stato di cose, sia stata necessario attendere l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.