Jobs act, l'emendamento del governo: «Reintegro per i licenziamenti disciplinari»

Martedì 18 Novembre 2014
Jobs act, l'emendamento del governo: «Reintegro per i licenziamenti disciplinari»
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Il diritto al reintegro nel posto di lavoro

sarà limitato ai licenziamenti nulli e discriminatori e «a specifiche fattispecie di licenziamento disciplinare ingiustificato». Lo prevede l'emendamento che il Governo presenta oggi in commissione Lavoro alla Camera.



Per i licenziamenti economici viene esclusa invece la possibilità del reintegro nel posto di lavoro prevedendo «un indennizzo economico certo e crescente con l'anzianità di servizio». Lo prevede ancora l'emendamento del governo. Per l'impugnazione del licenziamento verranno inoltre previsti «tempi certi».



L'emendamento recepisce l'intesa raggiunto nella direzione del Pd sul reintegro dei lavoratori per alcune fattispecie di licenziamenti disciplinari, oltre che per quelli discriminatori. Ieri il sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova, che ha parlato di «riformulazione senza novità» del comma 7 della legge (quello che prevede l’introduzione del contratto a tutele crescenti in base all’anzianità), ha scatenato l’ira del Ncd. Il presidente della commissione lavoro del Senato, Maurizio Sacconi, che per tutta la giornata aveva ribadito che il testo della delega resterà quello uscito da palazzo Madama, aveva immediatamente ribattuto che l’emendamento del governo «non corrisponde a quanto concordato. Se vedessimo un testo diverso da quello che conosciamo - ha aggiunto Sacconi, che è anche capogruppo al senato del Ncd - ce ne andremmo dalla commissione e si aprirebbe un bel contenzioso nella maggioranza».



Lo stesso esponente alfaniano aveva infatti insistito che, fermo restando il reintegro per i licenziamenti discriminatori, quella dell’indennizzo sarebbe rimasta la regola per tutti gli altri, con qualche «limitatissima eccezione» per quelli disciplinari, da definire nei decreti delegati, ma che non avrebbe ripreso gli accordi maturati nella Direzione dem.



«Non c’è nessuna forzatura, siamo persone serie, non faccio il gioco delle tre carte. Stiamo calmi e sereni. L’emendamento atteso dal governo - aveva replicato bellanova - riprende tutti gli emendamenti presentati sul tema per definire il perimetro delle tipologie che prevederanno la reintegra nel posto di lavoro invece dell’indennizzo in caso di licenziamento disciplinare illegittimo i cui motivi vengano da un giudice dichiarati nulli o inesistenti».



A polemizzare con Sacconi, anche il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, che dopo aver sottolineato «le differenze di interpretazione che lo separano da almeno 20 anni» dal suo omologo del Senato, conferma che l’emendamento del governo per una «riformulazione del testo rispecchierà nelle linee essenziali l’emendamento presentato dal Pd in commissione sul reintegro nei licenziamenti disciplinari illegittimi».
Ultimo aggiornamento: 19 Novembre, 09:25
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