Governo, spunta Calvi alla Giustizia pressing su Montezemolo

Lunedì 17 Febbraio 2014 di Marco Conti
Luca Cordero di Montezemolo
Renzi non ci sta a guidare un governo di fatto fotocopia del precedente che spesso aveva criticato anche per l’assenza di uomini del Pd nei ruoli chiave. E’ per questo che, incassati i ”no” di Guerra e di Baricco, il segretario del Pd si è buttato ventre a terra alla ricerca di uomini e competenze in grado di dare al suo esecutivo l’autorevolezza necessaria e un buon grado di novità.



CONFINI

Il nodo del ministro dell’Economia resta quello centrale e la volontà di Renzi di affidare la poltrona di Saccomanni ad un politico, ha fatto precipitare le azioni dell’economista Lucrezia Reichlin e fatto salire quelle di Piero Fassino e di Fabrizio Barca. Resta invece confinata nella categoria dell’impossibile un ritorno al governo - in via XX Settembre - di Romano Prodi e di Giuliano Amato, mentre nella casella dell’improbabile va posto un ”sì” di Enrico Letta. Al Viminale vuole restare Alfano che punta i piedi per veder confermati anche i ministri Lorenzin (Salute) e Lupi (Infrastrutture). Se invece il Ncd scenderà a due ministri è probabile che agli Interni vada Dario Franceschini e Alfano resterebbe vicepremier. Alle politiche Comunitarie potrebbe finire Federica Mogherini, mentre gli Affari Regionali potrebbe essere affidati al socialista Riccardo Nencini o, in alternativa, al sindaco di Bari Emiliano.



Al ministero degli Esteri resiste Emma Bonino, ma potrebbe essere costretta a farsi da parte qualora il Pd dovesse risultare sottodimensionato. Alla Cultura o all’Istruzione verrebbe destinato il segretario di Scelta Civica Stefania Giannini, mentre il super-montiano Benedetto Della Vedova potrebbe finire in un ruolo da viceministro. Un altro fedelissimo di Renzi, Ernesto Carbone, dovrebbe essere promosso da deputato a ministro per le Politiche Agricole. Resistono anche le quotazioni di Luca Cordero di Montezemolo che il segretario del Pd vuole al ministero dello Sviluppo Economico o, più probabilmente, in un nascente dicastero del Made in Italy. In corsa anche l’ad di Ferrovie Mauro Moretti e l’ex presidente della Telecom Franco Bernabè.



Per il ministero del Lavoro sono in corsa Tito Boeri ma anche esponenti della minoranza Pd come l’ex segretario della Cgil Guglielmo Epifani e della Fiom Cesare Damiano. Al ministero della Giustizia c’è chi punta sull’avvocato Guido Calvi che però rappresenterebbe un problema per i rapporti con Forza Italia che il segretario del Pd non intende compromettere per non pregiudicare le riforme istituzionali. E’ per questo che non è tramontato, sempre per largo Arenula, il nome di Michele Vietti, mentre tra le new entry spunta il professor Valerio Onida e cala Livia Pomodoro.



CONFERME

Tra i possibili confermati anche il ministro della Difesa Mario Mauro. Graziano Delrio, attuale titolare per gli Affari regionali, dovrebbe seguire a palazzo Chigi Matteo Renzi come sottosegretario alla presidenza del Consiglio insieme a Lorenzo Guerini. Andrea Orlando potrebbe restare al ministero dell’Ambiente in quota ”minoranza” Pd.



Ultimo aggiornamento: 07:54

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