Avvisati della fine dell'attività lavorativa con un messaggio, alle 22 di sabato 31 luglio: «Da lunedì 2 agosto lei sarà dispensato dall'attività lavorativa. Cordiali saluti». Un «licenziamento via chat» con 36 ore di preavviso, per i sindacati, subito da 67 addetti impiegati in un deposito del gruppo Logista Italia di cui è stata decisa la chiusura, all'Interporto di Bologna.
Green pass, colf e badanti a rischio licenziamento se non si vaccinano? Cosa c'è da sapere
Green pass obbligatorio al lavoro, sindacati a Draghi: «Vaccino non sia arma per licenziare»
Bonaccini: patto per non licenziare
Ma la modalità di azione e comunicazione ha provocato diverse reazioni e ha fatto infuriare il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, che chiede l'intervento del Governo: «Non esiste in alcun modo che in pochi secondi, il tempo di un messaggio su whatsapp, si possano licenziare lavoratori e lavoratrici. Le vertenze aziendali si gestiscono secondo procedure definite, nel rispetto delle norme, in tavoli ai quali siedono azienda, sindacati, istituzioni ed enti locali», attacca il governatore, deciso a coinvolgere il ministero del Lavoro. Intanto per domani è convocato il tavolo di salvaguardia per un centinaio di posti di lavoro a rischio: ai 67 si aggiungono personale impiegatizio diretto, addetti alla vigilanza e alle pulizie.
Logista, multinazionale della distribuzione del tabacco che occupa in Italia, tra diretti e indotto, circa 3.000 persone, ha specificato che i suoi 15 dipendenti impiegati nel deposito bolognese «sono stati incontrati e informati personalmente da parte dei responsabili» del gruppo e per loro «sarà avviato un percorso personalizzato di ricollocazione». E che la chiusura del sito «««che avverrà entro il prossimo primo settembre, interessa unicamente uno degli otto siti distributivi in Emilia-Romagna, dove dunque resta una forte presenza di Logista Italia».
Anche Logistic Time ha spiegato di aver incontrato i propri dipendenti ieri, 2 agosto, e «di averli informati della progressiva riduzione delle attività operative presso il sito di Bologna, la cui chiusura è prevista per il prossimo 31 agosto 2021». Oggi i lavoratori, organizzati dal sindacato Si Cobas, hanno fatto un presidio davanti alla sede di Crespellano di Philip Morris, che ha chiarito di non aver avuto e di non avere «alcun ruolo nella decisione di chiudere il deposito fiscale di Logista presso l'Interporto-Bologna» e di auspicare «che possa presto trovarsi un'intesa per le persone coinvolte».
Mascherine obbligatorie fino alla primavera 2022 in Germania: «Per evitare boom ricoveri»