Boom divorzi, ecco come evitare disastri economici

Domenica 27 Gennaio 2019
Boom divorzi, ecco come evitare disastri economici
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Gli italiani divorziano sempre di più. L'ultimo rapporto Istat disegna un quadro inequivocabile: i matrimoni
continuano a calare, mentre i divorzi aumentano. Tre milioni i coniugati in meno rispetto al 1991, mentre i divorziati sono più che quadruplicati, principalmente nella classe 55-64 anni. Per evitare che l'esperienza del divorzio, oltre che un trauma emotivo diventi anche un disastro economico, serve un vero e proprio piano. Una sorta di
decalogo di regole, cosa fare e cosa non fare.

«Se si decide di procedere con le pratiche è meglio affrontare la realtà con grande pragmaticità e senso di responsabilità, cercando di prevedere tutte le conseguenze soprattutto a livello finanziario - spiega l'avvocato Lorenzo Puglisi, residente e fondatore dell'associazione Familylegal - Per questo ai miei clienti consiglio
sempre di focalizzare la propria attenzione su alcune regole, che aiuteranno a mantenere un certo equilibrio». Considerare entrambe le parti. Può sembrare impossibile, ma anche quando gli animi sono esacerbati per la fine del rapporto è bene tenere a mente secondo Puglisi, «che prendere le migliori decisioni finanziarie per entrambe le parti è un vantaggio a lungo termine perché evita successivi attriti che nel tempo possono degenerare in
nuove azioni giudiziarie».

Secondo punto, non prestare attenzione a consigli non richiesti, che si tratti del tuo migliore amico o di un
collega. «Molte persone non aspettano altro che condividere i dettagli di un divorzio da incubo, quindi è sempre meglio evitare di alimentare i pettegolezzi, dal momento che ogni vicenda familiare porta con sé peculiarità uniche che spesso fanno la differenza nelle aule di giustizia». Il terzo punto prevede un focus sulle finanze: è
importante definire subito gli accordi di separazione e le visite dei bambini, ma anche stabilire come gestire eventuali debiti in comune (mutuo, prestiti al consumo ecc.). Un passaggio inevitabile è quello di chiudere i conti correnti comuni: una volta firmate le carte, è fondamentale smettere di accumulare debiti condivisi, che non solo possono compromettere il rating di credito, ma possono anche complicare il processo di divorzio.

È importante, quindi, rimuovere il nome del coniuge non solo dai conti di credito comuni, ma anche dai vari account di home banking. Bisogna tenere traccia delle entrate e delle uscite: questa dovrebbe essere una regola, ma in particolare, in un periodo stressante e concitato come può essere un divorzio, è utile registrare e documentare i dettagli finanziari del fabbisogno familiare utili per ricostruire il tenore di vita a cui è abituato il nucleo familiare. «Sono disponibili molte app di finanza personale che possono aiutare a tenere traccia di questi dettagli», spiega l'avvocato.  È utile creare un budget: passare da una famiglia a due redditi a una singola entrata è una transizione importante. Bisogna definire tutto, comprese le spese giornaliere e mensili (generi alimentari, servizi pubblici, pagamenti di mutuo e auto, manutenzione programmata su apparecchi e veicoli) e le spese a lungo termine, come fondi pensione e tasse scolastiche. Secondo Puglisi, «questo aiuterà a evitare spese eccessive mentre ci si adegua ai nuovi standard». 

Si deve poi aggiornare il proprio stato civile: una volta che il divorzio sarà definitivo, sarà necessario cambiare il proprio status su registri fiscali, bollette, assicurazione sanitaria e titoli di proprietà (case e automobili), circostanza, questa che può consentire anche di accedere a numerosi vantaggi fiscali, non ultimo il reddito di cittadinanza. Si devono modificare eventuali beneficiari di procure e polizze: non è raro che un coniuge svolga il ruolo di procuratore, o che sia il beneficiario di una polizza. È importante quindi aggiornare i documenti con il nuovo stato civile ed eventualmente nominare qualcun altro per svolgere questi ruoli. 

In ultimo, va tenuto presente che l'assegno di mantenimento a favore del coniuge economicamente più debole viene determinato tenendo conto del reddito complessivo della famiglia e della necessità di assicurare una tutela al coniuge economicamente più debole e ai figli, eliminando quegli squilibri reddituali che possono incidere sul tenore di vita al momento della cessazione del rapporto coniugale. Per questo l'avvocato Puglisi insiste: «Conservate qualsiasi fattura, bolletta o ricevuta che possa consentire di ricostruire le spese mensili, utilizzando il più possibile le carte di credito o di debito che, alla lunga, consentono di tracciare in modo analitico ogni spesa». 
Ultimo aggiornamento: 17:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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