«Ero anoressica per colpa dei bulli». La rivincita di Ilaria al concorso delle Marie

Domenica 17 Febbraio 2019 di Marta Gasparon
Ilaria Vanzan
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VENEZIA - Si è presentata davanti alla giuria del concorso delle Marie del Carnevale di Venezia con semplicità. Certo con la speranza di essere prescelta tra le 12 più belle, ma soprattutto con la certezza di essere lì con un obiettivo: «Sono qui per una sfida con me stessa, per testimoniare che si può ricominciare dopo aver sofferto di disturbi alimentari»  Una chioma di capelli rossi che non passa inosservata, originaria di Dolo ma residente a Malcontenta, 22 anni il prossimo settembre, un presente da studentessa universitaria allo Ied di Venezia e tanti sogni nel cassetto come quello di diventare una make-up artist, una grafica o una fotografa. Questa è Ilaria Vanzan che alla selezione di venerdì, a cui ha partecipato con il numero 79, si è distinta per la sua storia che ha toccato il cuore di tutti i giurati. Un racconto, il suo, che merita di essere ascoltato e che dunque vuole diventare un messaggio di speranza e di conforto per tutte le ragazze e i ragazzi – e sono tanti – che soffrono di disturbi alimentari. E la sua iscrizione al concorso – caldamente appoggiata dal fidanzato che la sostiene con forza ogni  giorno – è andata proprio in questa direzione. Studentessa modello fino ai 17 anni, quando – d’improvviso d’estate – si è ammalata. Da quel momento è entrata e uscita più volte da ricoveri ospedalieri e comunità specializzate (in cui è stata anche per più di sei mesi) per guarire da anoressia e bulimia sorte – è lei stessa a dirlo – in seguito a episodi di bullismo di cui è stata vittima da parte dei compagni delle medie. Ha rischiato più volte di morire poiché il suo cuore, indebolito, minacciava di fermarsi. 
IL RACCONTO
«Sono arrivata a pesare un minimo di 40 chili e un massimo di 72. I miei genitori e i miei nonni mi hanno sempre sostenuta con amore. Avere qualcuno che ti sta accanto è fondamentale. Solo se non mangiavo ero fiera di me, stavo male, mi odiavo e mi piaceva vedere le mie ossa sporgere». Anche i suoi tatuaggi stanno lì, sulla sua pelle, a voler ricordare la dura battaglia che Ilaria ha combattuto con coraggio: una farfalla, simbolo della rinascita cominciata con il ricovero a Portogruaro, nella Casa delle Farfalle, uno dedicato al nonno – venuto a mancare durante la sua malattia – e la parola “fighter”, che il papà le ripeteva sempre quando andava a trovarla durante i ricoveri. Da un anno Ilaria è guarita, anche se ancora seguita da un medico psichiatra che sta curando la sua depressione. 
«Adesso sto veramente bene», ed è bello sentirglielo dire «guardo al mio futuro con gioia e amo il contatto con la gente». Certo, non sarà tra le dodici bellissime Marie di quest’anno, ma Ilaria il suo obiettivo l’ha raggiunto alla grande e non ha alcuna intenzione di arrendersi: «Ritenterò. Lo devo a tutte quelle ragazze che stanno ancora lottando».
Lo scorso anno un’altra storia, sempre legata alla festa delle Maria (una delle tradizioni più antiche del Carnevale di Venezia), aveva colpito tutti: quella di Micol Rossi, la vincitrice del concorso tra i lettori del Gazzettino, che ha raccontato di essere afflitta da anni dal mordo di Crohn. La sua battaglia Micol la combatte ogni giorno e domenica 24 febbraio si lancerà dal Campanile di San Marco prima del Volo dell’Angelo di Erika Chia, la Maria 2019. Lo hanno chiamato il Volo del Guerriero, Il volo delle ragazze guerriere del Carnevale.
 
Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 11:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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