Imprenditore messo in ginocchio dalla banca: «Usura, va risarcito»

Sabato 16 Febbraio 2019 di Olivia Bonetti
Imprenditore messo in ginocchio dalla banca: «Usura, va risarcito»
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FELTRE - «Ci fu usura, la banca deve risarcire l'imprenditore». Una sentenza che in parte restituisce la serenità all'azienda feltrina che negli anni dal 2004 in poi avrebbe speso fior di quattrini per i fidi concessi dalla filiale di Feltre dell'allora Banca popolare di Verona (ex Cassa di risparmio di Novara). I soldi per interessi stellari non torneranno indietro tutti, ma solo in parte. La banca dovrà restituire all'azienda feltrina, una ditta che si occupa del recupero e vendita di auto, 10mila euro. Così è stato deciso con la sentenza del giudice civile Chiara Sandini, depositata ieri in Tribunale a Belluno. L'azienda per riuscire a muoversi e lavorare aveva acceso alcuni fidi bancari, ottenendo delle somme a disposizione, ma a tassi che poi si rivelarono usurari, come ha confermato il giudice. L'imprenditore stanco di quei costi assurdi per i conti con cui lavorava e forse anche per le pressioni dell'istituto di credito che gli chiedeva di rientrare ha cambiato banca. Nel contempo però ha sottoposto quei conti a  un consulente e ritenendo che vi fosse stata usura ha chiesto aiuto all'avvocato Davide Fent, esperto di questo tipo di procedimenti che ha assistito anche diversi consumatori che hanno ottenuto risarcimenti per i tassi di cessioni del quinto.
LA LEGGENel corso della causa instaurata dall'imprenditore contro l'istituto di credito, 5 anni fa, è mutato l'orientamento sul caso. Alcune sentenze della Corte di Cassazione hanno reso più restrittive le condizioni che permettono di parlare di usura bancaria. L'accertamento tecnico preventivo chiesto al giudice, prima della causa civile dall'avvocato Davide Fent per l'azienda, aveva stimato il totale di denaro indebitamente richiesto per tassi esorbitanti dalla banca in 80mila euro circa. In realtà però un po' il mutato orientamento, un po' la prescrizione che è di 10 anni in questi casi e anche la retrosìa della banca a produrre i documenti richiesti hanno ridotto la somma da restituire. Inoltre per alcuni periodi l'imprenditore non è riuscito a dimostrare l'effettiva usura che gli era stata praticata nei fidi concessi, in quanto aveva perso le distinte e i documenti dei movimenti dei conti. E in corso di causa non è stato facile ottenerli dall'istituto bancario. Insomma c'era molto di più, ma la vittoria ottenuta in Tribunale ha un valore simbolico, che va ben oltre i 10mila euro. È il piccolo imprenditore che ha vinto contro il colosso bancario.
 
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