Aereo americano caduto nel 1945: il figlio del testimone ritrova i resti

Lunedì 21 Gennaio 2019 di Filippo De Gaspari
Uno squadrone di P-47: Andrew Freeborn precipitò con uno di questi aerei
SANTA MARIA DI SALA - Ricostruita la vicenda dell’aereo e identificato il pilota che precipitò a Caltana durante la Seconda guerra mondiale. La scoperta è stata resa possibile, 75 anni dopo quell’episodio, grazie all’associazione Aerei perduti Polesine, con la collaborazione di storici locali. L’episodio porta la data del 17 febbraio 1945 e si verificò in un terreno vicino al cimitero della frazione salese, sulla odierna provinciale 30, via Caltana. A pilotare un P-47 Thunderbolt alleato era il primo sottotenente Andrew Freeborn, del 350. United States Army Air Force.

Decollata da Pisa per una missione di bombardamento nella zona di Pordenone, la flotta americana stava rientrando alla base quando, all’altezza di Sacile, il motore dell’aereo di Freeborn cominciò a perdere potenza e andò in avaria. L’aereo proseguì in volo planato fino a quando il comandante della formazione diede l’ordine di lanciarsi. Freeborn lo fece a un’altezza di 900 metri, mentre il velivolo iniziò a cadere in spirale per poi schiantarsi al suolo a pochi metri dal centro di Caltana. Il figlio del sottotenente ha poi raccontato che il pilota fu bersagliato dai tedeschi mentre scendeva col paracadute e colpito a una gamba: toccò terra poco lontano dal velivolo e fu catturato.

LE TRAVERSIE Portato prima a Padova al comando germanico, venne trasferito al comando della Luftwaffe di Verona e poi inviato in Germania in un campo di prigionia. Il 9 maggio, con la resa della Germania, Freeborn fu liberato. Ritornato in patria, continuò la carriera nell’aviazione, combattendo anche in Corea e Vietnam, per poi congedarsi nel 1972 con il grado di colonnello. Morì nel 1994, a Colorado Springs, all’età di 71 anni. La sua identificazione arriva dopo anni di ricerche sul territorio tra Padova e Venezia: fondamentale per la localizzazione del punto esatto di caduta del velivolo è stata la testimonianza di Armando Calzavara, che ha mantenuto viva la memoria dei racconti del padre Antonio, testimone dell’accaduto.

 TROVATI RESTI DELL’AEREO L’ultimo sopralluogo dell’associazione del Polesine ha portato alla luce alcuni resti emersi dal terreno e confermano che si tratta proprio di un P-47.
Il figlio di Freeborn ha espresso il desiderio di venire quanto prima in Italia per recarsi sul punto di caduta del velivolo. Viva l’emozione anche di Calzavara, che abita in via Caltana, testimone indiretto e proprietario tutt’oggi del campo dove è precipitato il cacciabombardiere americano. L’uomo conserva ancora oggi una pentola realizzata dal padre con l’alluminio recuperato dall’aereo precipitato a pochi metri da casa. 
Ultimo aggiornamento: 15:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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