MODI E MODA di
Luciana Boccardi
Pitti Uomo a Firenze : dalle novità
Belvest alla filosofia di Cathia Vigato
Venerdì 4 Gennaio 2019
di Luciana Boccardi
Tempo di bilanci: l’ inizio di un anno nuovo comporta speranze di novità ma anche qualche certezza suggerita da propositi che dagli ateliers più importanti pervengono alla vigilia del prossimo Pitti Uomo che occuperà a Firenze i giorni dall’8 al 12 gennaio, e di seguito a Milano dal 12 al 15, con l panorama più completo per la moda maschile 2019 . Nella moda gli ultimi tempi hanno riversato fiumi di baldanza non privi di note ponderate (ma non troppo) : stilista è parola che ha assunto con il passare di questi ultimi anni connotazioni divistiche, valori (o disvalori?) a volte sproporzionati che dovrebbero fare i conti con chi riesce a cavalcare l’onda a volte tsunamica della moda senza perdere di vista l’umiltà dei grandi, la consapevolezza che non siamo divinità, il bisogno di guardare oltre il proprio orizzonte.
Per la prossima stagione fredda gli “oroscopi” modaioli prevedono un look più vicino a un’auspicata “normalità”.
“Sarà un uomo viaggiatore anche nel pensiero - sostiene Belvest che per la moda maschile del l 2019 reinventa il piacere decorativo ispirato al gusto military- napoleonico dei jacquard paisley mixato con un’attualità Mllennial over per le nuovissime giacche. Blazer reversibili, tasche trapuntate in nylon ispirate alle sahariane immutabili, camicie in variazioni fil-à-fil e cravatte regimental di maglia: dal ponte di comando della veneta Belvest si registrano certezze sul ritorno di un look “aperto al mondo”.
Pitti Uomo a Firenze sta per proporci alla grande tra stands, eventi, manifestazioni, convegni, la nuova moda maschile 2019 dettata dai cervelli del “saper guardare” : dimensione d’obbligo per ogni stilista. Ma saper guardare non è semplice. Ce lo ricorda un piccolo libretto, di quelli che ti arrivano sotto Natale, scritti da un amico e da un conoscente, magari stampati a proprie spese, senza editore, eppure ricchi di spunti, di scoperte: ” Sessanta pagine” , libretto scarno, essenziale, duro e allo stesso tempo pieno di tenerezza, difficile e pericolosamente semplice, non privo a suo modo di crudeltà, scritto (e non è il primo!) da Cathia Vigato come invito a pensare ma soprattutto a guardare. E la scrittrice-filosofa lo fa con una metafora geniale come quella che ad esempio ti insegna a capire, conoscere il chi è di qualcuno, di una società in movimento, esaminando ad uno ad uno i terrazzini di un condominio qualunque… metti di Marghera. Ognuno rivelerà chi lo abita: carattere , usi e tradizioni, affetti e indifferenza, cultura, il racconto di ognuno affidato a segni, oggetti, ordine o disordine, dalla biancheria stesa a ciuffi di fiori ben curati. Guardare prima di lanciarsi in una cascata di novità destinate a cambiare per una stagione il modo di proporsi , di apparire: cioè a dire , la moda. Mettersi con il naso in su e studiare i “terrazzini” di un “condominio” qualunque dove certamente il creativo di turno potrà scoprire un tempo nostro, senza infingimenti: la verità per una moda che non si affidi a rulli di tamburi . Popolare le file della propria sfilata di personalità “famose”, di individui “visti” (perché questa è l’unica attività che rende celebri alcuni personaggi di nulla ) o giocare allo scandalo per tenere alta una firma, per quel tempo galantuomo ( chè tale è rimasto nonostante tutto) servirà a poco. Nell’orchestra della moda, la grancassa è uno strumento sbagliato. E a buon intenditore….Tra pochi giorni, a Pitti Uomo!
Ultimo aggiornamento: 16:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA