BASSANO. C’era anche il giovane Ernest Hemingway, scrittore, giornalista e futuro premio Nobel della letteratura, nelle fila della sanità nella Prima Guerra Mondiale. Presso il Museo a lui dedicato, nella Villa Ca’ Erizzo, sabato 13, alle 17.30, sarà inaugurata la mostra «La Sanità nella Grande Guerra», a cura della Fondazione Luca, con il contributo della collezione Zucconi di Gorizia, che potrà essere visitata sino al 31 marzo 2019.
Durante il drammatico e sanguinoso primo conflitto mondiale, il sistema medico militare era gestito dai soldati del Corpo della Sanità Militare e dall’apparato della Croce Rossa Italiana, coadiuvato dal personale infermieristico volontario, laico e religioso. Non fecero però mancare il loro considerevole contributo gli alleati, in particolare britannici e statunitensi, fra i quali figurava anche Ernest Hemingway, ospite proprio a Bassano, a Ca’ Erizzo, con la Sezione I dell’ARC.
Dalle postazioni di primo intervento sanitario, situate a ridosso delle prime linee, i feriti che potevano essere curati venivano trasportati negli ospedali da campo o di retrovia, strutture spesso allestite in edifici adibiti a diverse e varie destinazioni.
Anche Villa Cà Erizzo, oggi sede del Museo Hemingway e della Grande Guerra, nel 1918 ospitò un presidio medico, in particolare la sezione numero 1 dell’American Red Cross e anche il giovane autista delle ambulanze americane Ernest Hemingway ed un gruppo di altri giovani intellettuali, i cosiddetti «Poeti di Harvard».
Nella mostra saranno esposte oltre alle uniformi, oggetti di primo soccorso, arnesi chirurgici, anche documenti, foto e rarità che parlano del ruolo e dell’organizzazione della croce rossa.
Non mancano i manifesti d’epoca a cominciare dalla creazione di Marcello Dudovic, padre della cartellonistica moderna, per reclutare nuove crocerossine ed invitare a patrocinare ogni iniziativa di sostegno e solidarietà alle prestazioni sanitarie.
Ultimo aggiornamento: 13:36
© RIPRODUZIONE RISERVATA Durante il drammatico e sanguinoso primo conflitto mondiale, il sistema medico militare era gestito dai soldati del Corpo della Sanità Militare e dall’apparato della Croce Rossa Italiana, coadiuvato dal personale infermieristico volontario, laico e religioso. Non fecero però mancare il loro considerevole contributo gli alleati, in particolare britannici e statunitensi, fra i quali figurava anche Ernest Hemingway, ospite proprio a Bassano, a Ca’ Erizzo, con la Sezione I dell’ARC.
Dalle postazioni di primo intervento sanitario, situate a ridosso delle prime linee, i feriti che potevano essere curati venivano trasportati negli ospedali da campo o di retrovia, strutture spesso allestite in edifici adibiti a diverse e varie destinazioni.
Anche Villa Cà Erizzo, oggi sede del Museo Hemingway e della Grande Guerra, nel 1918 ospitò un presidio medico, in particolare la sezione numero 1 dell’American Red Cross e anche il giovane autista delle ambulanze americane Ernest Hemingway ed un gruppo di altri giovani intellettuali, i cosiddetti «Poeti di Harvard».
Nella mostra saranno esposte oltre alle uniformi, oggetti di primo soccorso, arnesi chirurgici, anche documenti, foto e rarità che parlano del ruolo e dell’organizzazione della croce rossa.
Non mancano i manifesti d’epoca a cominciare dalla creazione di Marcello Dudovic, padre della cartellonistica moderna, per reclutare nuove crocerossine ed invitare a patrocinare ogni iniziativa di sostegno e solidarietà alle prestazioni sanitarie.