Come un colpo potente di Mike Tyson.
Chiusi i parchi, evacuate le prigioni. Nelle ultime ore il percorso dell'uragano ha virato verso sud e la previsione è che toccherà il suolo in categoria 4 fra giovedì sera e venerdì. Il rischio principale: «inondazioni catastrofiche», che rimandano a drammi già vissuti come Kathrina nel 2005, ma anche Hugo nel 1989 e Maria lo scorso anno a Porto Rico per il quale ancora si contano le vittime. Dopo un balletto di cifre durato mesi un recente rapporto ha stabilito che sono stati quasi 3000 i morti della distruzione e delle sue conseguenze che hanno paralizzato per mesi l'isola caraibica territorio Usa. Una vicenda non senza polemiche i cui strascichi arrivano alla vigilia dell'arrivo di Florence: non è infatti passato inosservato il commento del presidente Donald Trump delle scorse ore secondo cui la risposta a Porto Rico «è stato un incredibile successo non celebrato», suscitando perplessità fra media e osservatori. Trump su Florence è intervenuto a più riprese, di persona e via Twitter, con le avvertenze del caso «prendete ogni precauzione, seguite le indicazioni delle autorità».
«Sembra che l'uragano Florence sia più grande di quanto anticipato. Arriverà presto. Fema, i soccorsi e le forze dell'ordine sono equipaggiate e pronte. Siete al sicuro!». Ma anche rassicurazioni e senza mezzi termini: «La sicurezza degli americani è la mia priorità assoluta. Non stiamo badando a spese. Siamo totalmente preparati. Siamo pronti». Anche dalla Fema si assicura di avere a disposizione tutte le risorse necessarie per reagire al disastro naturale. C'è però chi non ci sta: il senatore democratico Jeff Merley ha diffuso tramite la Cnn un documento che rivela il trasferimento di circa 10 milioni di dollari dall'agenzia federale per le emergenze (Fema) a quella per l'immigrazione (Ice), accusando l'amministrazione Trump di dirottare fondi per i soccorsi contro le calamità naturali un proprio mentre il minaccioso Florence apre la stagione degli uragani. Il documento conferma che i soldi saranno spesi per i centri di detenzione dell'Ice. Il dipartimento per la sicurezza interna ha tuttavia precisato che i fondi dirottati arrivano da un altro capitolo di spesa (viaggi, addestramento, impegno pubblico e investimenti in tecnologia informatica) e non da quello per gli aiuti legati ai disastri naturali.