Stefano, regista per gioco diventato
il re dei videoclip: da Britti ad Arisa

Domenica 12 Gennaio 2014 di Marco Scarazzatti
Stefano Bertelli con Alex Britti
ROVIGO - È il re dei videoclip musicali. Si chiama Stefano Bertelli ed è un polesano che si sta facendo largo a livello internazionale in un settore dove la concorrenza non manca.



«Questo lavoro è nato grazie ad un film girato tra amici ancora diciottenni nelle campagne polesane - spiega Bertelli -. Anche se quel film era più uno student movie e non ancora professionale, è servito ad aprire altre porte. Le inquadrature, il primo approccio con la fotografia, le prime direzioni sulle persone, l'organizzazione di gruppo, sono esperienze che si ritrovano anche negli ambienti professionali, con le medesime dinamiche. Questo ha portato me ed altri amici a contatto con una produzione veronese rinomata nel settore dei video musicali. Io mi occupo ora di regia e co-regia dei videoclip».



Nello specifico il suo lavoro in che cosa consiste?

«Quello che mi ha colpito fin da subito, non è stato tanto il contenuto del film, in quanto ancora molto primitivo, ma lo stile, la fotografia, elementi essenziali per un video musicale. Andando direttamente a contatto con case discografiche major, ci si è imbattuti fin da subito in un clima di alta professionalità dove esistono regole ben definite di marketing e di immagine. Questa è una fortuna che ogni professionista del settore dovrebbe vivere, in quanto le regole e la disciplina ti portano a gestire un approccio lavorativo con tante tipologie di persone con esperienza in Italia e nel resto del mondo. Questa fase è durata circa 3 anni, nel corso dei quali ho fatto una dura gavetta».



Dopo che cosa è successo?

«Ho voluto aprire una mia produzione indipendente, chiamata Seenfilm, dove portare avanti l'esperienza fatta negli anni precedenti, continuando a lavorare principalmente per major discografiche come Emi, Warner, Sony Bmg, Universal. Poche persone in troupe, ma ben motivate e determinate. Regia, direttore di fotografia, stylist, make up. Il fatto che giravamo i video in pellicola 35mm rendeva le cose ancora più estreme, in quanto si usava farlo solo in grandi produzioni e non indipendenti. La 35mm per i non addetti ai lavori è una cinepresa con bobina, per cui i costi più elevati per lo sviluppo comportano anche più esperienza e giudizio in chi filma. Ora le telecamere di ultima generazione sono competitive e la pellicola è stata molto più accantonata. È stata una fase che ci ha legato al mondo commerciale e ci ha arricchito di molte esperienze, portandoci a realizzare anche una mini-serie tv per Disney Channel. Per quanto riguarda la questione più artistica del progetto Seenfilm, sono sempre stato legato fin dall'inizio ad una tecnica particolare di ripresa usata già negli anni '70: l'animazione stop motion».



Le prime soddisfazioni personali quando sono iniziate?

«Vincendo dei concorsi con il primo cortometraggio in stop motion nel 2002, dal nome "Rapid Eyes Movements". Questo ci ha dato degli incentivi a continuare e non abbandonare quella tecnica, usata ancor oggi più di prima negli ultimi video che ho prodotto. Nel 2008 con la stessa tecnica, con una lavagnetta e dei gessetti, ho realizzato il video per la band Marta sui Tubi, con il quale ho vinto il premio di miglior videoclip italiano. Nel 2011 ho introdotto la carta, cartoncino colorati, ritagliati, sagomati, animati, molto spartanamente. Con il gruppo All About Kane, il video "Independent lights" si è aggiudicato il premio di miglior videoclip italiano scelto da Mtv».



Bertelli ha girato videoclip con artisti del calibro di Alex Britti e Arisa.

«È una tecnica che mi piace molto, e soprattutto come in tutti video che ho fatto, ho sempre cercato di renderli molto colorati, mi piace molto il colore in un video e i suoi abbinamenti. Da poco sto lavorando sulla possibilità di girare il mio primo lungometraggio».
Ultimo aggiornamento: 13 Gennaio, 12:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA