Zaporizhzhia, città sede della principale centrale nucleare ucraina, continua a essere esposta a pesanti attacchi diretti che rischiano di portare a un nuovo disastro come quello di Chernobyl del 1986. Il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, Rafael Grossi, lo ha detto chiaramente: «Questi attacchi aumentano significativamente il rischio di un grave incidente nucleare e devono cessare immediatamente». È evidente che da un disastro del genere nessuno trarrebbe vantaggio ed è per questo che, dal novembre 2022, non si erano più verificati attacchi simili.
Zaporizhzhia, perché è importante
La centrale nucleare di Zaporizhzhia, situata nell'Ucraina centrale, nei pressi della città di Enerhodar, si trova sotto il controllo di Mosca dal marzo 2022. Allo stato attuale, è ancora gestita da personale ucraino, supervisionato però da ufficiali russi. Prima del conflitto in corso, era la più grande centrale nucleare in Europa per capacità produttiva, contribuendo significativamente all'approvvigionamento energetico dell'Ucraina dato che il paese si affida in larga misura all'energia nucleare per soddisfare il proprio fabbisogno di elettricità. La sua ubicazione in una zona così “calda” da un punto di vista militare solleva preoccupazioni internazionali sulla sicurezza delle sue operazioni. Eventi che potrebbero compromettere l'integrità della centrale, come danni fisici o interruzioni dell'approvvigionamento di energia necessaria per il raffreddamento dei reattori, potrebbero avere conseguenze catastrofiche, non solo per l'Ucraina ma per tutta l'Europa orientale.
I rischi
Ogni incidente che comporti il rilascio di materiale radioattivo dalla centrale potrebbe avere gravi ripercussioni ambientali e sulla salute delle popolazioni vicine e, a seconda dei venti e delle condizioni meteorologiche, anche su quelle più distanti. La centrale si trova in una posizione geografica strategicamente significativa, punto focale nelle tensioni tra Ucraina e Russia. Il controllo o la minaccia a un'infrastruttura critica come questa può essere utilizzato come leva nelle dinamiche del conflitto.
Gli attacchi di questi giorni
L'Aiea ha confermato che «le principali strutture di contenimento dei reattori della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia hanno subito almeno tre attacchi diretti» nella giornata di domenica 7 aprile. Secondo Mosca, droni kamikaze ucraini hanno attaccato in prossimità della centrale, colpendo la mensa e l'area mercantile. Lo ha scritto su Telegram l'ufficio stampa dell'impianto, aggiungendo che a causa dell'attacco «un camion che scaricava cibo è stato danneggiato». Il servizio stampa ha definito inaccettabile il bombardamento della centrale nucleare di Zaporizhzhia, aggiungendo che nessuna centrale nucleare al mondo è progettata per resistere a un incendio su vasta scala e che i danni alle infrastrutture potrebbero compromettere il funzionamento sicuro dell'impianto. In una dichiarazione fornita all'Ukrainska Pravda, un portavoce dell'agenzia di intelligence militare ucraina ha affermato che l'Ucraina non è coinvolta nell'attacco con droni sull'area di Zaporizhzhia. «L'Ucraina non è coinvolta in alcuna provocazione armata sul territorio della centrale nucleare occupata illegalmente», ha detto il portavoce Andrii Yusov. «Lo Stato aggressore mette ancora una volta in pericolo l'impianto nucleare», ha aggiunto. Ma la situazione non accenna a migliorare: tre persone sono state uccise in seguito ai bombardamenti russi nella regione, già vittima di attacchi mortali il giorno precedente. Lo hanno annunciato le autorita locali. «Tre persone sono state uccise e altre tre ferite», ha dichiarato Ivan Federov, capo dell’amministrazione regionale di Zaporizhia, sui social network.
La risposta dell'Aiea
«Nessuno può in teoria trarre beneficio o ottenere alcun vantaggio militare o politico dagli attacchi contro gli impianti nucleari», ha spiegato Rafael Grossi, direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, in un post sul suo account X. L'attacco di ieri alla centrale rappresenta «una chiara violazione dei principi fondamentali per la protezione della più grande centrale nucleare d'Europa», ha aggiunto. Poco prima l'Aiea aveva dichiarato che «attacchi di droni hanno causato un impatto fisico su uno dei sei reattori dell'impianto e una vittima», specificando che «i danni all'unità 6 non hanno compromesso la sicurezza nucleare ma si tratta di un incidente grave che potrebbe minare l'integrità del sistema di contenimento del reattore.